Firenze, 12 maggio 2014 - Resta in carcere Riccardo Viti, accusato di aver ucciso una ragazza di 26 anni, Andreea Cristina Zamfir, che si prostituiva occasionalmente, seviziandola e legandola a una sbarra. E' quanto deciso dal gip di Firenze, Anna Donatella Liguori,  al termine dell'interrogatorio di convalida del fermo.

Viti è stato ritenuto capace di intendere e volere ed era consapevole di cio' che stava facendo.  L'uomo è  accusato di omicidio volontario (per dolo eventuale), aggravato dal fatto che sia avvenuto in conseguenza di una violenza sessuale, e di sequestro di persona. Secondo il gip, sussiste il pericolo di fuga per la gravita' dei fatti di cui e' accusato Viti, per la modalita' con cui e' avvenuto l'omicidio, per il fatto che dal 2000 chiede alle prostitute rapporti sessuali sadomaso oltre che per la circostanza che la moglie ha un passaporto straniero. Per quanto riguarda la capacita' di intendere e volere, secondo il gip le dichiarazioni rese da Viti sia al pm sia durante l'interrogatorio di convalida dimostrano  lucidita' e coerenza. Anche il fatto che sia dispiaciuto testimonia che fosse consapevole di cio' che stava facendo.
 

 

LE PAROLE DI VITI

Durante l'interrogatorio Viti ha detto: "Mi implorava di smettere" e quando mi sono accorto di cosa stava succedendo "ho subito pensato ai miei genitori".   "Sono molto pentito - ha detto Viti - vorrei poter tornare
indietro". Viti ha poi ricordato le urla della ragazza spiegando di essere fuggito.

 

Nel corso dell'interrogatorio di garanzia Riccardo Viti ha detto che "darebbe la sua vita per poterla ridare a quella ragazza". A riferirlo, alla Tgr Rai della Toscana, e' stato il suo difensore, l'avvocato Alessandro Benelli.    Il legale ha anche risposto ad una domanda su come intende
procedere dopo la conferma del fermo e della custodia cautelare in carcere. "Un passo per volta - ha detto Benelli - certo ricorreremo al riesame per chiedere i domiciliari". 

 

Stamani ha parlato una delle vittime dell'idraulico fiorentino. Riccardo Viti, prima di uccidere, aveva già usato violenza contro altre prostitute e proprio una di queste pensa di essersi "salvata" per l'abbaiare di un cane e il rumore di alcuni passi che lo hanno messo in fuga. A parlare è la prostituta che ha denunciato di essere stata seviziata nel marzo scorso dal maniaco.

"Sarei morta anche io" ha detto la donna all'avvocato Nicodemo Gentile che la rappresenta come persona offesa. "Viti - ha aggiunto - mi ha seviziato ma poi è stato messo in allarme da un rumore di passi e
dall'abbaiare di un cane". Secondo quanto riferito all'Ansa dal legale, al racconto fatto dalla straniera agli inquirenti ci sono "ampi e oggettivi riscontri".

"Viti è un ladro di sesso" ha detto l'avvocato Gentile. "Si è infatti presentato alla mia assistita e a tutte le altre donne - ha aggiunto - in maniera assolutamente normale. Poi, contro la sua volontà, l'ha immobilizzata, violentata e seviziata. Non c'era assolutamente alcun consenso - ha concluso l'avvocato Gentile - a pratiche aberranti e violente".