Firenze, 6 maggio 2014 -   ''Ci sono alcuni fatti che presentano analogie con quello accaduto ieri, li stiamo ricostruendo e per farlo andremo indietro nel tempo di almeno dieci anni. Sentiremo anche le vittime''. Lo ha detto Lorenzo Bucossi, dirigente della Squadra Mobile di Firenze, parlando del caso della 26enne romena trovata morta ieri mattina in via del Cimitero di Ugnano, alla periferia ovest di Firenze. Gli episodi precedenti, ha spiegato, non si sono conclusi con la morte della vittima.

Intanto c'è stato un incontro, lungo quasi due ore, in procura a Firenze, fra il pm Paolo Canessa, i carabinieri e la polizia per le indagini. Sulle indagini non filtrano molti particolari, a parte che domani ci sara' l'autopsia e che i risultati dei primi rilievi sul cadavere farebbero pensare a una morte piuttosto veloce: non ci sarebbe stata, come emerso in un primo momento, una lunga agonia.

''Al momento non stiamo utilizzando alcun identikit - ha precisato poi Bucossi - Valuteremo poi se effettuarne''. Secondo quanto emerso, la ragazza romena è stata legata alla sbarra utilizzando del nastro da pacchi riconducibile all'Azienda ospedaliera universitaria di Careggi. In base a quanto reso noto dagli inquirenti, lo stesso nastro sarebbe stato usato anche in uno o più casi precedenti.

La ragazza, che era in Italia da alcuni anni,  si prostituiva a Firenze in modo autonomo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti:  lavorava in strada senza far parte di un'organizzazione. Per questa ragione  sarebbe difficile risalire al luogo dove e' stata avvicinata dal suo cliente.

Accertamenti sono in corso per ricostruire le ultime ore di vita della ragazza, in particolare per individuare le persone con cui è  entrata in contatto nella giornata di domenica. La giovane, secondo quanto emerso, avrebbe avuto problemi di droga, ma non ha precedenti di polizia legati a questo tipo di reati. L'unico precedente di polizia a suo carico, risalente a diversi anni fa, sarebbe relativo a una violazione delle norme sull'immigrazione.

L'inchiesta e' coordinata dal pubblico ministero Paolo Canessa, lo stesso magistrato che si e' occupato dei delitti del mostro di Firenze (otto coppiette uccise nel Fiorentino fra il 1968 e il 1985). Probabilmente sarà  l'ultima inchiesta a Firenze per il pm Paolo Canessa: entro l'estate, infatti, Canessa si trasferira' a Pistoia, dove sara' procuratore capo.  L'inchiesta e' coordinata da Canessa in quanto pm di turno al momento della scoperta del cadavere, stamani

Durante la notte sono state effettuate perquisizioni dai carabinieri e secondo quanto appreso, le perquisizioni hanno dato esito negativo: non sono stati trovati indizi.

I militari hanno perquisito l'abitazione di un uomo che venne coinvolto nell'ambito delle indagini sul caso analogo avvenuto nel marzo 2013, quando una prostituta fu trovata, viva, legata nello stesso luogo e nella stessa posizione. Perquisite anche altre abitazioni da lui frequentate. Secondo quanto emerso, le perquisizioni della scorsa notte sono frutto di un'accelerazione delle indagini sulla vicenda dell'anno scorso, coordinata dal pm Luigi Bocciolini.

Intanto due uomini sono stati indagati nelle inchieste sugli episodi avvenuti in passato nello stesso luogo dove è stata trovata la donna crocifissa: in quelle occasioni, le donne non vennero uccise. Al momento non sono stati trovati legami fra i due indagati e quanto avvenuto ieri.    Uno degli indagati e' sospettato di essere coinvolto nell'episodio avvenuto nel marzo 2013, quando una prostituta, seviziata e legata, venne salvata dai carabinieri, allertati dagli abitanti della zona. L'uomo e' stato perquisito la notte scorsa, ma gli investigatori non hanno trovato elementi che lo colleghino alla vicenda di ieri. L'altro venne indagato per una prostituta seviziata e legata con una corda, nel 2006. L'uomo e' stato prosciolto nel 2009 dal gip.

I casi di prostitute seviziate sui quali sta indagando la Procura di Firenze nell'inchiesta sulla donna trovata morta ieri sono sei o sette.   Fra i precedenti ce n'e' uno avvenuto nel campo delle Bartoline, alle porte di Firenze: in quel luogo il 22 ottobre 1981 venne uccisa una delle otto coppiette vittime del mostro di Firenze. Sui casi su cui si stanno concentrando le attenzioni degli investigatori, stavano indagando le procure di Prato e Firenze, che adesso riuniranno i fascicoli.  L'aggressione piu' vecchia risale al 2006. In quell'occasione ci fu anche un indagato che venne pero' poi prosciolto. Alle Bartoline, a Calenzano, venne invece seviziata con un manico di scopa una prostituta. In quello stesso posto il 22 ottobre del 1981 vennero uccisi Stefano Baldi e Susanna Cambi: quel duplice omicidio fa parte di quelli attribuiti al mostro di Firenze.