Toscana, 5 maggio 2014 - Tutti ai nastri di partenza per le nuove tasse varate alla fine del 2013 e ai banchi di prova a partire dal prossimo mese di giugno. La cosiddetta Iuc, Imposta unica comunale, incombe sulle nostre teste, nella speranza che, se anche non risparmieremo nemmeno un euro, almeno tutto possa diventare più semplice. Il problema è che invece ancora una volta ci troveremo in mezzo a un dedalo di scadenze, con bollettini e regolamenti per niente semplificati e in più con gli uffici comunali  impreparati ad affrontare le novità e 'intasati' dalle domande dei contribuenti. La nuova imposta, dunque,  è unica soltanto di nome perché nei fatti si divide in tre. Da una parte l'Imu, la tassa sulla casa che  tutti conosciamo, dall'altra la  Tari, imposta sui rifiuti che prende il posto della Tares, e infine la Tasi, il tributo appena introdotto, detto per i 'servizi indivisibili', che ancora una volta si applica alla casa. Ad aiutarci a trovare la strada giusta  in questo nuovo labirinto il testo 'Dall'Imu all'Iuc. La riforma della fiscalità comunale' scritto per Legautonomie Toscana da Cesare Cava, Annalisa Antonini e Silvia Fossati. Considerato uno degli esperti italiani in materia di fiscalità e finanza locale, Cesare Cava è anche docente per Anci­Infel e Legautonomie ed è autore di numerosi altri testi relativi alle tasse, come pure le sue due coautrici. Ma cosa succederà, dunque, con la Iuc? Chi deve pagare? E quanto? Ecco come saranno ripartite le tasse nei vari soggetti. Chi è proprietario di un'abitazione non di lusso e vi risiede sarà esente dall'Imu, ma pagherà interamente Tasi e Tari. Chi abita in una residenza di lusso (A/1, A/8 e A/9) e ne è proprietario pagherà interamente Imu, Tasi e Tari. Lo stesso avviene per qualsiasi seconda o terza casa non affittata. Se invece l'appartamento è affittato il proprietario pagherà interamente la quota Imu, ma solo parzialmente la Tasi (tra il 70 e il 90 per cento a seconda di quanto stabilito dal Comune). L'inquilino, e questa è una delle novità della nuova legge, oltre a pagare la tassa dei rifiuti, è chiamato a contribuire alla Tasi nella misura compresa tra il 10 e il 30 per cento del tributo, a seconda, appunto, della decisione dell'amministrazione comunale.

 

"Se è vero che l'Imu è stata eliminata per le abitazioni non di lusso, è però altrettanto vero che è stata introdotta una nuova tassa, la Tasi, la quale  si applica indistintamente a tutti gli immobili e rischia di essere pagata anche da chi in precedenza non pagava l'Imu", commenta Cesare Cava. "Vi sono infatti 5 milioni di famiglie che avendo  immobili con una rendita modesta non pagavano Imu perché la detrazione compensava interamente l'imposta. Adesso che la detrazione è stata eliminata saranno obbligati a pagare la Tasi. Ogni Comune potrà decidere entro il 31 luglio esenzioni, riduzioni e agevolazioni, ma considerando le carenze di risorse degli enti locali, è assai probabile che molti contribuenti avranno sorprese negative".

 

La Tasi sarà ugualmente calcolata sui valori catastali, esattamente come l'lmu, e si presenta quindi né più, né meno, come un'addizionale Imu. L'aliquota massima applicabile è il 2,5 per mille, con possibilità di arrivare al 3,3 per mille soltanto in presenza di detrazioni stabilite dal Comune, finanziate con lo 0,8 per mille aggiuntivo”. Per quanto riguarda la Tari, o tassa dei rifiuti, non cambiano i contenuti rispetto alla Tares. Le tariffe sono calcolate in base ai metri quadrati delle abitazioni e al numero degli occupanti, mentre per gli operatori economici c'è una suddivisione in 30 categorie diverse. Le somme da pagare non dovrebbero variare rispetto al 2013.

Facendo l'esempio di una abitazione principale di categoria A/2  con rendita catastale 590,10 e grande 80 metri quadrati, l' aumento tra il 2013  e il 2014 è quasi il doppio. Se l'Imu sarà uguale a 0, la Tasi calcolata al 2,5 per mille porterà il proprietario a pagare 247,84 euro. In tutto, compresa la tassa sui rifiuti, l'anno scorso il costo era 264 euro e a giugno sarà 487.

 

Per una abitazione di lusso di 180 metri quadrati dove abita una famiglia con due figli sotto i 26 anni e una aliquota Imu prima casa al 4 per mille nel 2013 la tassa era 1661 euro e quest'anno sale a 2391. Ovviamente si tratta soltanto di esempi in attesa che i Comuni scelgano le tariffe da applicare entro la data del 31 luglio. L' ulteriore problema è che il pagamento dell'acconto scade il 16 giugno, con la conseguenza che i conteggi dovranno essere fatti sulla base delle aliquote dello scorso anno e poi ricalcolati al momento del versamento definitivo. "Il buon senso e la necessaria prudenza avrebbero suggerito di prevedere un adeguato periodo sperimentale su alcuni comuni, prima di dare avvio ad una riforma che non raggiunge gli obiettivi di semplificazione e di equità richiesti dai cittadini", sottolinea Cava.

 

"La sensazione che emerge studiando e approfondendo le tante novità introdotte dalla riforma è che i primi anni di attuazione saranno necessari per assestare la struttura e i rapporti tra amministrazioni locali, operatori tributari e contribuenti".

 

Il libro "Dall' Imu all'Iuc" contiene anche tutte le regole per rimborsi e deducibilità, oltre alla raccolta completa di leggi e decreti su Imu e Iuc. Si rivolge agli amministratori locali, ai funzionari degli uffici tributi e ai cittadini.

Può essere scaricato gratuitamente dal sito di www.legautonomie.toscana.it e ne può essere richiesta una copia gratuita al n. 055.http://www.legautonomie.toscana.it2654672.