Firenze, 30 aprile 2014 - Il primo Maggio che torna a Firenze veste prima di tutto i volti dei lavoratori che hanno manifestato di fronte alla prefettura con Cgil, Cisl e Uil perché — disperati — sono senza salario da otto mesi. Non sono arrivati, perché ancora non ci sono, i soldi della cassa integrazione in deroga. Così, mentre a livello nazionale si parla di tanti bei progetti per cambiare il mercato del lavoro, per renderlo ancora più flessibile semmai non lo fosse già abbastanza, qui le facce del lavoro scendono in strada per dire che il lavoro l’hanno ormai perduto e che non possono più contare neanche sulle «stampelle» degli ammortizzatori sociali. «E’ una vera e propria emergenza — dicono i sindacati — sono circa 25.000 i lavoratori, solo in Toscana, e oltre 4.700 le aziende, che vedono bloccata di fatto l’erogazione delle indennità a seguito della mancata predisposizione degli atti necessari a rendere disponibili le risorse già stanziate, peraltro insufficienti.

A questo si aggiunge l’inaccettabile blocco riguardante altri 2000 lavoratori dal 17 ottobre ad oggi che hanno avanzato richiesta di sospensione Aspi, con l’intervento dell’Ente bilaterale dell’artigianato, secondo quanto previsto dalla riforma Fornero, essenzialmente per ragioni burocratiche e per scarsità di fondi. E’ necessario che il Governo metta subito a disposizione le risorse già stanziate a copertura degli ultimi mesi del 2013 — concludono i sindacati — quelle per i primi 4 mesi del 2014 e provveda a stanziarne di nuove per garantire che tutto il 2014 sia coperto. Servono, per la sola Toscana, 100 milioni di euro». Il Primo Maggio porta anche la loro richiesta di aiuto.

A Firenze la festa quest’anno torna e si svolgerà all’Obihall. Appuntamento a partire dalle 18, con la premiazione dei «cavalli del lavoro». Mentre a Roma verranno premiati, come vuole il rito, i cavalieri del lavoro, a Firenze toccherà dunque ai «cavalli». L’idea di questa iniziativa della Cgil è venuta a Sergio Staino e Alessio Gramolati, segretario della Cgil toscana, per premiare anche gli «invisibili», quelli che «stanno sotto» ma che sono altrettanto importanti per valorizzare, creare, tutelare il lavoro. All’Obihall la premiazione ci sarà alle 20, preceduta da una merenda.

A ricevere il premio, tra gli altri, saranno i sindacalisti del consiglio di fabbrica del Nuovo Pignone. Era il 1992. L’azienda, con le misure del governo Amato, doveva essere privatizzata. A Firenze aveva 2700 dipendenti dei 4mila totali. Era di proprietà dell’Eni. In corsa per comprarla c’erano la Dresser, diretta concorrente, e la General Electric. Quando stava per finire nelle mani di Dresser, i sindacalisti Fiom Cgil del consiglio di fabbrica si appellarono all’antitrust europeo per dire che così il Pignone sarebbe finito. Andarono anche a Bruxelles. Vinsero la battaglia. E il Pignone finì nelle mani degli americani. Oggi quella privatizzazione che viene sbandierata come un successo — e lo è — porta anche il timbro di quel consiglio di fabbrica della Cgil.

Ma il «cavallo del lavoro» — una terracotta realizzata da un artigiano e disegnata da Sergio Staino — andrà tra gli altri anche a Paolo Imperlati, che ha trasformato la Cft da piccola coooperativa di facchini del mercato ortofrutticolo di Novoli in un colosso con tremila lavoratori. Riconoscimento speciale invece al «cantautore del lavoro» Francesco Guccini, annunciato all’Obihall per ritirare il premio. Dopo la premiazione seguirà il concerto «canti di lotta e di protesta» del Club Tenco, con tanti artisti e, ovviamente, ingresso libero.

A Fiesole, dalle 10, è previsto un corteo che si concluderà in piazza Mino, con il comizio di Mauro Fuso, segretario della Camera del lavoro di Firenze. A seguire il coro «Canto sociale novecento» della Filarmonica comunale di Fiesole e balli popolari. A Sesto Fiorentino il corteo partirà dopo le 10 da piazza Ginori e sfilerà in centro. Alle 11.30 intervento di Vito Marchiani, segretario generale della Uil Toscana.

A Pontassieve alle 9.30 in piazza Cairoli inaugurazione della strada con targa in ricordo delle “Fiascaie”. Alle 10 partirà da piazza Vittorio Emanuele il corteo che raggiungerà circa un’ora dopo piazza dell’Unità d’Italia a San Francesco, dove si terrà il comizio di Simona Riccio, della segreteria Cisl di Firenze e Prato. A Borgo San Lorenzo, infine, da piazza Dante si raggiungerà piazza Garibaldi, con intervento finale di Rodolfo Zanieri, segretario della Uil Toscana.

Infine, in Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento (inizio alle 10.30), cerimonia per la consegna delle Stelle al merito con le massime autorityà cittadine e della regione. Sono 65 i toscani ai quali il presidente della Repubblica ha assegnato l’onorificenza perché si sono distinti nel lavoro per meriti nella perizia, laboriosità, condotta morale e anzianità di occupazione. Per la provincia di Firenze ecco chi sono: Maria Altamura, Iolanda Basagni, Andrea Bianchi, Rodolfo Bianconi, Claudio Calosi, Rosa Maria Del Piero, Maurizio Di Francia, Roberto Fontani, Giancarlo Gigli, Franco Grazzi, Marco Malesci, Cristina Menci, Alessandro Pacetti, Gianluca Poggiolini, Rita Pratellesi, Andrea Pratesi, Stefano Sani, Barnaba Trinca, Maria Vopi, Alessandro Zuri.