Firenze, 30 aprile 2014 - LÀ DOVE c’era (e in parte ancora c’è) l’uliveta della Villa de La Petraia è sbocciato il Giardino di Santa Maria Novella: quattordicimila metri di terreno che guarda le meraviglie di Firenze, sotto l’antica ed imponente villa medicea, acquistati dall’ingegner Eugenio Alphandery, coproprietario e amministratore delegato dell’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella, per creare questo giardino di fiori profumati ed erbe officinali su modello dell’Hortus Coclusus dei frati domenicani del XIII secolo. Quegli stessi che in quegli anni lontani hanno fondato l’antica farmacia che ha ancora oggi sede in via della Scala, dentro il convento, e che dal 1612 ha la denominazione attuale e una storia di oltre quattrocenti anni, al servizio dei Medici e dei Lorena ed oggi dei raffinati clienti in tutto il mondo.

“E’ un progetto che curo da due anni — racconta Eugenio Alphandery che ha rilanciato il brand in modo prodigioso facendone un faro di qualità e bellezza fiorenina che invidiata da molti — e ora il Giardino di Santa Maria Novella è pronto e lo inaugureremo il prossimo 8 maggio, insieme ad Eugenio Giani presidente del Consiglio Comunale di Firenze e molti amici e clienti. Naturalmente il giardino cresce col tempo e molte piante devono ancora dare il meglio di sé ma si potranno già ammirare quaranta varietà di rose e cento di piante officinali, con il cuore dello spazio dedicato alla nostra erba regina che è l’erba di Santa Maria Novella o Blasamite Major che usiamo per la preparazione dell’Acqua e delle Pasticche di SMN”.

Per il comproprietario dell’Officina si realizza così il sogno di aver vicino alla fabbrica, che è in via Reginaldo Giuliani, questo giardino che consentirà di usare gli ingredienti naturali per le preparazioni a chilometro zero, con un controllo totale della filiera produttiva dei fiori e delle erbe officinali. “Chi vorrà potrà visitare il Giardino di Santa Maria Novella in via della Petraia 38/F prenotandosi da noi: stiamo già organizzando dei pulmini da 9 persone per le visite che partiranno dai laboratori di via Reginaldo — spiega Alphandery — e sono molto felice di poter mostrare come lavoriamo e quanto amore mettiamo nel nostro lavoro, oltre alla ricerca per le prepazioni, con un procedimento che parte dai fiori di calendula o dalle foglie di menta e arriva ai prodotti finiti, tutto autenticamente Made in Florence”. Nel giardino dell’Officina ci sarà anche un orto su modello di quello dei frati e un laghetto accanto al Giardino Giapponese circondato di ciliegi dove l’ingegner Alphandery spera di poter organizzare la Cerimonia del Thè, tra un anno in occasione dei 50 anni del gemellaggio tra Firenze e Kyoto.