Firenze, 23 aprile 2014 - Trionfo di gusto e di partecipazione per l'inaugurazione del primo piano del Mercato centrale in San Lorenzo. Residenti, turisti e curiosi non hanno voluto perdersi il gusto di esserci per vedere com'è stato rinnnovato il piano che un tempo ospitava i banchi di frutta e verdura. Spettacolo degli sbandieratori per iniziare e poi via, a scaglioni, verso lo spazio di tremila metri quadrati dedicato tutto all'enogastronomia, con una punta di fiorentinità marcata dallo shop, rigorosamente tutto viola, della squadra gigliata.

"Io ci venivo da piccola con mio babbo, ne è passato di tempo ma sono orgogliosa di poterlo vedere messo a nuovo questo bel pezzo di Firenze e del mio cuore", dice una professoressa entusiasta. Molti ammettono che torneranno "anche dopo lavoro, sarà un piacere", dice un ragazzo di Cecina che approfitterà dell'orario molto elastico di apertura: tutti i giorni di tutto l’anno, dalle dieci di mattina a mezzanotte.

Lo spazio polifunzionale ospita punti di vendita di prodotti tipici locali, trattorie, stand e anche, tra le offerte più curiose, una scuola di Cucina Lorenzo de' Medici aperta a studenti e turisti italiani e stranieri. L'idea è
dell'Istituto Lorenzo de' Medici che opera da anni nel quartiere con diverse iniziative culturali. Oggi, per l'avvio della scuola lo chef James Foglieni ha dato prova di quel che si insegnerà ai curiosi di arte culinaria. "E' un sogno che si corona, quello che abbiamo coltivato in questi cinque anni - ha detto il vicesindaco Nardella - quello di ridare un'anima, una vita al mercato centrale di San Lorenzo. Abbiamo insistito anche contro tante resistenze, poi abbiamo trovato un partner determinato e convinto delle potenzialità di questo progetto e, come per magia, quello che era un pezzo di mercato abbandonato torna a rivivere".

Elena Marmugi

 

Dove e cosa mangiare:

MOZZARELLE. La bufala campana apre la vetrina, in cima alla scala. Il punto è gestito dal caseificioAntico Demaniodi Angelo ed Emanuele Campomaggiore da Pignataro Maggiore (Caserta). Particolare da non trascurare: la mozzarella viene anche prodotta.
TRAMEZZINI E LAMPREDOTTO. A centro piazza, il bar gestito dal Caffè Italiano e da Flo, con i caffè di Piansa by Alessandro Staderini. Ma il bar offre anche i tramezzini realizzati da Fabrizio Bodini con lo staff di Amblé, a 4-5 euro, e i panini al lampredotto proposti da Lorenzo Nigro.
CIOCCOLATO e GELATO. E’ un mago del “cibo degli Dei”, Cristian Beduschi. In arrivo il gelato al prosciutto.
PANE E PASTICCERIA. Un altro guru, David Bedu, francese ma adottato dalla Toscana, vicecampione mondiale nel 2005. Una speciale baguette e una “ruota” da due chili: ecco i suoi “pani di San Lorenze”.
PIZZA. Romualdo, campano doc, ex pizzaiolo di Firenze Nova e del Trey al Campo di Marte, chiamato al mercato da Aldo Settembrini, mette a sedere 170-180 persone nel grande soppalco di sinistra. Prezzi da 7 a 9,50 euro.
PASTA FRESCA. Qui il “maestro” è Raimondo Mendolia, che propone paste trafilate al bronzo, tortelli, lasagne, tagliatelle e paste ripiene di tutte le regioni realizzata con farina di grano duro pugliese di Altamura e di grano tenero di Piacenza.
CHIANTI CLASSICO. Quattromila bottiglie per 1200 etichette: è la grande sfida del Consorzio del Gallo Nero.
ENOSCUOLA. Luca Gardini, 33 anni, romagnolo di Cervia, premiato come miglior “naso” mondiale del vino e già sommelier anche da Cracco e all’Enoteca Pinchiorri, apre un suo punto di degustazione (con piadine, si dice) per offrire alla gente il sapere del vino.
FIORENTINA POINT. Una delle “chiese” della piazza, perché la Viola è una fede. Nulla da aggiungere.
LIBRERIA GIUNTI. Dove c’è cibo c’è cultura: ed ecco i libri (che sono tra i primi ad essere già arrivati), da acquistare certo ma anche come punto di incontro.
CARNE E SALUMI. Siamo già sul lato opposto della “piazza”, tornando verso le scale. Si apre con il Savigni di Pavana, il paese di Guccini: uova di gallina Livornese (quella del Gallo Nero, per l’appunto), salumi da maiali di Cinta senese, carne bovina da Chianina, Piemontese e Limousine.
FRUTTA E VERDURA. Filippo Viana e Alessandra Camèra dell’azienda agricola, la Ruvica di San Polo in Chianti. Verdura e frutta fresca e poi il cotto, da 4 a 5 euro per le zuppe, le verdure ma anche i legumi e i cereali al vapore, poi che centrifughe.
FRITTO E POLPETTE. Immancabile, la friggitoria di vecchio stampo fiorentino con le polpette, i coccoli lievitati una notte intera, le patate alla mandolina e il fritto a ragnatela con la pastella croccante: la gestiscono Marco Rosi e una vecchia conoscenza del mercato, Paolo Soderi.
RISTORANTE TOSCA. Come la pizzeria, il concept da centinaia di posti sul soppalcone di destra è targato Umberto Montano. Cucina a vista, piatti di tradizione, prezzi non assassini. Da provare subito.
BIRRERIA MORETTI. Di fronte al ristorante, l’altra faccia del bar. La gestiscono Fabio e Nadir, sul banco solo prodotti della birreria creata a metà Ottocento dal “baffo” Luigi Moretti.
PESCHERIA. Pesce fresco tutti i giorni con i Rosellini di Montecatini: la “barca” nel banco frigo (in arrivo da Viareggio e dall’Atlantico, le ostriche dalla Gretagna), ma dietro si preparano anche crudi e qualche assaggio di specialità cotte da consumare all’istante.
EATALY. Non manca, lo spazio doc per Oscar Farinetti. Grande sinergia.
SCUOLA DI CUCINA. Carla e Fabrizio Guarducci, titolari della Lorenzo de’ Medici, hanno realizzato una splendida “aula”: corsi per gli studenti della scuola, certo, ma dal venerdì alla domenica anche lezioni per gli esterni.
GREEN SPEEDY. Consegne accurate nel packaging, e tutto sostenibile, dagli incarti ai mezzi usati per le consegne.
BANCA. La “chiesa” laica, vicina alle scale. E’ lo portello virtuale della Banca di Credito Cooperativo di Signa.