Firenze, 17 aprile 2014 - LA TOSCANA dei servizi pubblici si prepara alla stagione delle gare e dei consequenziali aumenti di tariffe. E’ l’unico pezzo d’Italia che mette all’asta, contemporaneamente, servizi essenziali come il trasporto, l’energia e la revisione delle bollette idriche. Un passaggio che rischia di avere ripercussioni sulle tasche dei cittadini, già chiamati a fare i conti con la scure della Tasi. Ma può rivelarsi anche un’occasione storica per cancellare inefficienze, per far sparire piccole società di vendita (come nel caso del gas) o accorpare le aziende di trasporto in modo da dar vita a un gruppo regionale. Il sogno di fondare una Hera toscana, una società multiservizi dai rifiuti al gas, dall’acqua all’ambiente, si è infranto più di un anno fa sul primo banco di prova: la fusione tra Estra e Toscana Energia per dar vita a un colosso del gas capace di vincere tutte le gare. Le due società erano a un passo dal matrimonio, poi hanno avviato percorsi diversi.

E’ PROPRIO il gas il primo servizi pubblico che inizierà la stagione delle aste. Oggi la situazione vede ToscanaEnergia, con la sua società di vendita, gestire le reti e fornire gas a 5 ambiti territoriali. Estra ne ha 3 sotto il suo controllo, più Grosseto. Massa e la Maremma hanno più gestori, il resto è competenza di grandi e piccole società. Il mondo del metano è complicatissimo, per conquistare un ambito una società deve versare le somme per gli ammortamenti delle reti, di migliaia di chilometri di tubi. Per fare un esempio, la gara di Prato prevederebbe oltre 60 milioni per le infrastrutture, quella di Siena supera quota 100 milioni. Fattore che avvantaggia chi già gestisce i vari ambiti. Ma è sulle bollette che la questione potrà avere peso. «Non ci saranno aumenti - assicura l’ad di Estra, Alessandro Piazzi - sulle tariffe vigila in maniera severa l’Autorità dell’energia e del gas. Che concede ritocchi solo in caso di investimenti effettivi». In Toscana il costo del gas è diviso tra 5 voci: per addizionali regionali, Iva, distribuzione e oneri finanziari, la somma è fissa. Il gestore può intervenire sulla prima voce, la vendita, dove vale la concorrenza. Si ragiona, in media, su 86,5 centesimi a metro cubo di gas. Iva compresa.
 

L’ACQUA vive in Toscana una Pasqua di passione. Le sette società di gestione sono pronte ad aumentare le tariffe, attorno al 5-6% dei costi medi. Accogliendo l’invito perentorio dell’Authority nazionale. Si parte da un quadro variegato: Gaia a Massa prevede un costo medio di 1,46 euro a mc per le utenze domestiche, a Pistoia la stessa società ha un costo di 1,97 euro. Geal (Lucca e Prato) ha un costo medio di 1,43 euro, Acque spa (Arezzo) di 2,35 euro, Publiacqua (Firenze-Prato) di 2,19, Nuove Acque (Pisa) è a 2,17 euro, Asa spa (Livorno) a 2,16 e Acquedotto del Fiora (Siena-Grosseto) chiude la lista con 2,26 euro. Applicate il ritocco che sarà deciso, forse, il 24 aprile, e il gioco è fatto.
 

IL COSTO del biglietto per l’autobus urbano vive invece sotto la mannaia degli equilibri dei conti per la prossima gara. E’ già stato uniformato a 1,20 euro in tutti i capoluoghi. Dopo la gara la società che vincerà la gestione dei 120 milioni di chilometri di linee urbane ed extraurbane (corre anche Mobit, il gruppo delle aziende toscane) potrà decidere se far scattare l’aumento fino a 1,50 euro oppure non scatenare le proteste degli utenti e aspettare un anno.