Firenze, 15 aprile 2014 - Per quell'incontro con Carlo Lizzani, nato per ricordare il suo primo film e il primo ciak du 'Achtung! Banditi', Giuliano Montaldo - che fu attore in quella pellicola accanto ad Andrea Checchi e Gina Lollobrigida - conia l'espressione: “Esplodere di emozioni”. Dal '51, quando fu realizzato 'Achtung! Banditi' sono passati più sessantanni. E' stato l'attore Ugo De Vita a catturare in un filmato inedito di 21 minuti i ricordi di un'amicizia, 'Appunti di viaggio con Carlo e Giuliano', con due interviste che con incredibile sintesi ricreano un clima, restituiscono un profilo umano e professionale di due registi, danno vita a suggestioni sul futuro del cinema. Il documentario verrà presentato oggi, martedì 15 aprile da Giuliano Montaldo e De Vita a Firenze, alle 17, nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi.

Per Montaldo Lizzani, scomparso lo scorso anno, era “un gentiluomo, un meraviglioso signore, un uomo colto, uno scrittore, un favoloso narratore”. Lizzani ebbe l'intuizione di una forma di azionariato popolare per raccogliere i fondi da destinare ad 'Achtung! Banditi', 90 minuti che raccontano la resistenza di un ingegnere meccanico che non si vende ai nazifascisti e preferisce farsi uccidere insieme al capo dei Gap (Lizzani era stato partigiano) piuttosto che tradire un sogno di libertà.

Con i soldi avanzati da quella raccolta popolare, fu finanziato un altro celebre film girato da Lizzani a Firenze: “Cronache di poveri amanti” (1954). Un'altra stagione, era l'Italia del secondo dopoguerra che ricordava e si avviava al boom economico.

Passarono molti altri anni e in occasione dell'anniversario di 'Achtung! Banditi', Montaldo chiamò Ugo De Vita a leggere alcune pagine in un incontro pubblico tra Genova e la provincia, dove furono effettuate le riprese del film. Senza nulla di preparato e solo con una telecamera, De Vita documentò il lavoro e il viaggio e riprese alcune istantanee di quella giornata a cui ne seguirono altre di conoscenza con Lizzani. Nell'anno successivo con il Mibac, De Vita ritrovò Montaldo e Lizzani in occasione di un riconoscimento alla carriera e con Lizzani seguirono una serie di conversazioni sul cinema.

Carlo Lizzani continuò ad accoglierlo nella sua casa in Prati, a Roma, fino all'anno prima della sua scomparsa (2013). "Ho solo voluto ricordare per immagini frammenti di un incontro straordinario - spiega De Vita- ma anche testimoniare una amicizia durata oltre mezzo secolo tra Carlo Lizzani e Giuliano Montaldo, trattandosi di due giganti della nostra cinematografia.

Questa piccola testimonianza diviene un omaggio al cinema italiano e a quella letteratura del cinema che significò anche forte impegno civile". “La Resistenza – dice tra l'altro Lizzani, che fu partigiano – è stata una guerra regolare... ci ha dato la possibilità di inserirci tra le nazioni demoratiche”. L'Italia vi fu accolta come “nazione perdente, ma ravveduta in tempo”.

Nell'intervista di De Vita Lizzani parla di storia, del rapporto tra tv e cinema, di lotta contro la pena di morte, di crisi del cinema “ma la contingenza determina rinnovamento e apertura”. Insomma 21 minuti che sono un viaggio a tre voci delicato e al tempo stesso proiettato verso un futuro ancorato saldamente alla memoria.

Dopo il saluto del Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, la proiezione del filmato. Interverranno Giuliano Montaldo e Ugo De Vita che leggerà alcune pagine scelte.

Michele Brancale