Firenze, 14 aprile 2014 - STAVOLTA il qualunquista, l’indifferente cronico e l’indignato generico, dovrà trovare pace. Il Maestro avrà nella palazzina del Carnielo in piazza Savonarola, un posto tutto suo e nella sua città e si chiamerà come lui stesso l’aveva pensato: «Scuola delle arti e dello spettacolo». Un desiderio che si realizzerà condiviso da subito con Matteo Renzi. E ci sono già le basi per allargare il progetto e coinvolgere giovani interessati al mondo del teatro. Da pochi giorni, poi, si è costituita l’Associazione Amici di Franco Zeffirelli.

Andiamo per gradi: per la fine di ottobre è prevista l’inaugurazione, così come l’aveva voluta il Maestro, nel rispetto dei tempi, dell’Archivio Zeffirelli nel palazzo-museo Liberty in piazza Savonarola, di proprietà del Comune. «Prima però ci sarà un grande evento, alla Pergola che coinvolgerà per il Maestro, anche la città e tante persone — spiega la senatrice Rosa Maria Di Giorgi, madrina fin da subito di questo grande impegno, con l’assessore Sergio Givone —: compresi finanziatori che avvieranno una campagna di sponsorizzazione. Ci stiamo muovendo per arrivare all’inaugurazione entro la fine del 2014».
 

Ed ecco che si parla di Pergola: quasi certa la supervisione di Gabriele Lavia come direttore artistico.
Di Giorgi che ruolo ha la Pergola nel progetto Zeffirelli?

«E’ questa la vera novità. La ‘Scuola delle arti dello spettacolo’ del Maestro sarà gestita con la supervisione del teatro. Di sicuro usufuirà con gli spazi della Pergola dove verranno organizzati stages e corsi a pagamento perchè diventi nel tempo, un’unica grande scuola d’Europa».
Come si uniscono Archivio Carnielo e Pergola?
«Con un finanziamento europeo che li colleghi. Su questo stiamo lavorando, per inaugurare assieme all’archivio Zeffirelli corsi di formazione delle arti della cultura. Si parla di artigianato artistico e di mestieri importatissimi che nello spettacolo sono sempre più richiesti, come sarte, scenografi, tecnici. Ma anche sceneggiatura e arredamento: cioè quelle arti che significano posti di lavoro. Attraverso la scuola e con l’archivio del Maestro, molti potranno accedere a tutti i mestieri del teatro».
Dunque Carnielo-Fondazione Zeffirelli e Pergola diventeranno la stessa cosa?
«Sarà così. Il progetto è in totale espansione, anche perchè la Pergola si avvia a diventare un teatro di levatura nazionale, di interesse nazionale, con gli innalzamenti dei contributi dal Fus, il Fondo unico per lo Spettacolo. Si tratta di un progetto che sta seguendo in prima persona con professionalità il direttore della Pergola, Marco Giorgetti».
Attraverso Zeffirelli la rivitalizzazione del livello culturale di Firenze?
«Grazie alla collocazione dell’archivio e all’opera del Maestro, Firenze diventerà un riferimento unico al mondo per chi studia non solo cultura ma la storia stessa dello spettacolo».
Un aggiornamento sui lavori?
«Il Carnielo è su settecento metri quadri e andranno a contenere circa il 60 per cento dell’archivio. I lavori di restauro dovrebbero concludersi entro la fine dell’anno. Lo sterminato archivio di Zeffirelli comprende bozzetti per le scene, lettere, contratti, appunti, disegni preparatori, soggetti cinematografici, che ha raccolto nella lunga carriera come regista, scenografo, costumista e scrittore. Il Carnielo ospiterà anche la biblioteca del Maestro, che sono 10 mila volumi prevalentemente riferiti alle arti figurative.»
E oltre che tecnica, sarà anche luogo di formazione e didattica, vero?
«Esatto: ci saranno corsi che spazieranno anche dalla scenografia al canto, dalla regia alla fotografia, dal costume alla recitazione».
Quando potremo vedere qualcosa?
«A giorni saranno tolte le impalcatura perchè l’esterno è pronto. Il restauro della parte strutturale è già compiuto, compresa la facciata. All’interno c’è da sistemare ancora la parte progettuale alla quale si sono dedicati anima e corpo i tecnici del Comune diretti dall’architetto Giorgio Caselli e c’è stato anche un intervento del l’architetto Guido Spadolini. Uno stop dei lavori c’è stato, ma causato dal patto di stabilità: avevamo i soldi ma non potevami usarli. Siamo a buon punto: il grande evento per l’inagurazione è vicino».

Titti Giuliani Foti