Firenze, 14 aprile 2014 - I canottieri non ci stanno e protestano contro la demolizione di alcuni locali dello stabilimento sul lungarno Ferrucci. Per mercoledì prossimo hanno organizzato una presidio davanti alla sede, con i soci, gli atleti, le famiglie degli iscritti. La Provincia ha firmato una ingiunzione di sfratto che scade il 5 maggio. Alcuni locali, infatti, sono giudicati abusivi perché costruiti sull’alveo dell’Arno nonostante, come sottolinea Piero Spina, responsabile del Centro Avviamento allo Sport, «nel dicembre del 2013 l’autorità di bacino e una sentenza della Corte di Cassazione hanno riconosciuto gli edifici dei Canottieri Comunali ininfluenti per il decorso dell’acqua e quindi non pericolosi».

«Quello che vogliamo denunciare — prosegue Spina — è la mancanza della volontà politica di salvare la nostra società sulla quale, anche recentemente, le amministrazioni comunali hanno investito ingenti cifre». I canottieri non si spiegano le motivazioni che spingono le istituzioni — sebbene la società sia di proprietà comunale, la sede non sia stata giudicata pericolosa e svolga un ruolo di pubblica utilità — a non intervenire per evitare la demolizione dei locali che, a lungo andare, potrebbe determinare il fallimento dell’intera società.

I canottieri rischiano così di dover chiudere nel giro di pochi mesi, per via del sempre più basso numero di soci contribuenti che la mancanza della palestra causerebbe. «Il Comune ci promise di trovare una sede alternativa per la nostra palestra ma la promessa finora non è stata rispettata, perché i locali che erano stati indicati risultarono a loro volta non in regola — continua Spina — ma la Canottieri Comunali è una società dei fiorentini per i fiorentini, abbiamo più di cento bambini iscritti ogni anno che arrivano da tutta la provincia di Firenze, i centri estivi delle scuole statali vengono spesso a provare le canoe e qui sono cresciuti atleti di fama internazionale e campioni olimpionici. Per questo è assurdo quello che sta accadendo, stanno privando la cittadinanza di una grande ricchezza».

La Canottieri Comunali fu fondata nel 1934 e da 80 anni fa parte della storia della città di Firenze. Oggi tre generazioni di atleti si ritrovano ogni giorno nella sede sulla riva sinistra dell’Arno. Oltre ai meriti sportivi, i soci sono sempre stati impegnati in campo sociale, ragazzi disabili imparano ad andare in canoa grazie al loro lavoro di volontariato, come testimoniano i trofei conquistati a livello paraolimpionico, e la società si è spesso distinta nel sostegno a malati oncologici, in particolare alle donne affette da tumore al seno.

Per mercoledì 16 aprile, alle 17, è stato fissato il ritrovo per un presidio davanti la sede sul lungarno Ferrucci: ci saranno gli atleti, i soci e i bambini coi genitori in segno di opposizione alla demolizione di parte dello stabilimento che «toglierebbe alla città un po’ dei suoi colori e della sua storia e ai soci una parte di cuore».

Quella di mercoledì sarà la prima di alcune iniziative che i canottieri intendono organizzare a difesa della loro società, convinti che tutta la cittadinanza abbia da guadagnare dalla sopravvivenza della Canottieri Comunali, motivo di vanto per i fiorentini sia a livello sportivo che etico e sociale. I canottieri dunque si mobilitano, pronti ad opporsi con ogni mezzo ai provvedimenti che portano alla demolizione dei locali: «Giù le mani dai Canottieri» c’è scritto sullo striscione appeso fuori dalla sede della società.

Cosimo Baldelli