Firenze, 10 aprile 2014 - Una evasione fiscale da 252 milioni di euro attraverso una triangolazione con Paesi europei che faceva risultare come formalmente esportata fuori dall'Italia merce distribuita ad aziende italiane che la utilizzavano per cd e dvd venduti a prezzi inferiori rispetto quelli di mercato. La Guardia di finanza di Roma, su mandato del gip di Napoli, ha eseguito 16 misure cautelari (2 in carcere e 14 ai domiciliari). L'indagine per truffa ai danni dello Stato, con il sistema di frodi carosello, ha coinvolto i vertici italiani di Verbatim, azienda leader nel settore supporti informatici.

Indagate complessivamente 47 persone.I due imprenditori in carcere sono i toscani Luciano e Francesco Meoni, che commercializzavano all'ingrosso i supporti informatici. Luciano Meoni è un imprenditore pratese finito in carcere anni fa per la bancarotta della Hantarex, l'azienda di famiglia, nata a Firenze che fu leader in Europa per la produzione di monitor. Meoni ha poi avuto altri guai con le inchieste di evasione fiscale, per somme cospicue, e ha anche patteggiato una condanna di due anni e mezzo di reclusione. La storia della Hantarex è di quelle da manuale per la crescita vertiginosa in pochi anni e la repentina caduta: negli anni Ottanta l'azienda era il primo produttore europeo di monitor per computer, nel 1990 diede vita a una joint venture con la società finanziaria pubblica Rel e due anni dopo contava circa 1300 dipendenti, cinque stabilimenti, di cui due a Firenze, fatturati per 250 miliardi di lire. Tre anni dopo, nel 1995, la società, guidata da Luciano Meoni, dichiarò il fallimento.