Firenze, 10 aprile 2014 - DICIASSETTE milioni di multe non pagate che l’assessore al bilancio Alessandro Petretto ha ‘cancellato’ dai crediti del Comune nell’ultimo bilancio consuntivo che il consiglio comunale è chiamato ad approvare il prossimo 17 aprile. Cifra notevole, che non può non invitare a una domanda. Come si fa ad arrivare alla felice condizione di riuscire a non pagare una multa che è stata correttamente verbalizzata dai vigili urbani?

IN REALTÀ non è poi così semplice. Intanto perchè il Comune si convinca di non essere più in grado di riscuotere quella multa devono passare almeno cinque anni. Sono quelli, al termine dei quali, l’ente esattore (fino a poco tempo fa Equitalia) restituisce il titolo esecutivo al Comune avvertendolo di aver esperito tutti i tentativi per riscuotere quel debito e di non esserci riuscito. Come possa accadere? Nella maggior parte dei casi quando il soggetto che deve rispondere di quel debito (vale per le multe elevate ai sensi del codice della strada come per qualsiasi altra tassa comunale o statale) risulta essere nullatenente. Succede nei casi in cui chi commette l’infrazione non ha una residenza facilmente individuabile e, alla fine, risulta essere un nullatenente. Non c’è niente, quindi, che possa essergli sequestrato nemmeno a parziale recupero del debito di cui deve rispondere.


CHI sono i soggetti che più ‘facilmente’ riescono a rientrare in questa casistica? Stranieri, anche semplicemente turisti (il tempo per la notifica sale da tre mesi a un anno), che nel momento in cui vengono effettivamente rintracciati nei loro paesi d’origine non risultano possedere nulla. Persone che vivono ai margini della legalità e che, magari, si sono già resi responsabili di ben altro rispetto a una semplice infrazione del codice della strada.

Insomma per i comuni mortali valogono le regole di sempre: chi paga (alle poste, in banca, presso gli uffici dei vigili urbani) entro 10 giorni dal ritrovamento dell’avviso di notifica dell’infrazione sul parabrezza della propria auto risparmia le spese di notifica postale; chi lo fa entro 5 giorni dall’arrivo al proprio indirizzo della notifica dell’infrazione risparmia (in base all’ultimo decreto voluto dal ministro Lupi) il 30 per cento del dovuto; chi lo fa entro 60 giorni paga la sanzione intera; chi li supera paga multa e sanzione (quasi il doppio) e, se il Comune passa la riscossione del credito a un soggetto terzo (come Equitalia) il tempo per essere raggiunti e sanzionati si dilata fino a cinque anni. Esiste un unico caso (che non si verifica così facilmente) in cui il Comune non può più pretendere il pagamento della multa: il verbale di infrazione del codice della strada deve essere notificato al trasgressore e al proprietario del mezzo entro novanta giorni dalla data di accertamento dell’infrazione.

PER CALCOLARE il termine di novanta giorni bisogna cominciare a contare dal giorno successivo a quello dell’accertamento fino al novantesimo giorno incluso. E non è detto che ‘l’accertamento’, cioè la data del verbale, coincida con quella in cui è stata riscontrata la violazione dal vigile urbano. I fiorentini però si mettano l’anima in pace: Firenze risulta essere fra le città ‘virtuose’ nella riscossione delle multe. E i 17 milioni di euro cancellati allora? «Il Comune — spiega Petretto — li ha accumulati in molti, molti anni».
Pa.Fi.