Firenze, 9 aprile 2014  - No al trasferimento d'ufficio per incompatibilita' del giudice di Firenze Alessandro Nencini, presidente del collegio della Corte d'assise d'appello che, il 30 gennaio scorso, ha condannato, in sede d'appello-bis, Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher. Questa la posizione deliberata dalla Prima Commissione del Csm, che ha deciso di proporre al plenum l'archiviazione del fascicolo aperto su Nencini, pur sottolineando che la sua intervista, rilasciata il giorno successivo alla sentenza e, quindi, prima del deposito delle motivazioni, e' stata "inopportuna". 

 

Al plenum saranno sottoposte due diverse delibere: la prima, votata in Commissione a larga maggioranza, propone l'archiviazione, non essendovi questioni di competenza del Csm, pur sottolineando l'"inopportunita'" del  comportamento di Nencini; la seconda, invece, votata solo dal togato di Magistratura Indipendente, oltre all'archiviazione della pratica, propone la contestuale trasmissione degli atti alla Quinta Commissione, affinche' quanto accaduto possa avere un peso nell'eventuale conferimento di incarichi direttivi al giudice di Firenze. La pratica di minoranza, stando a quanto si e' appreso, ha una motivazione piu' severa dell'altra, e definisce l'intervista di Nencini "gravemente inopportuna".  

 

Sul caso del giudice di Firenze, sono in corso accertamenti anche presso la Procura generale della Cassazione, titolare dell'azione disciplinare con il ministro della Giustizia. Anche l'ex Guardasigilli Annamaria Cancellieri aveva incaricato gli ispettori di via Arenula a svolgere approfondimenti sulla vicenda.

Agi