Firenze, 27 marzo 2014 - MARTEDI’gli ha telefonato Papa Francesco e «mi si è riaperto il cielo». E non è un gioco di parole. Roberto Guglielmi, ragioniere, tetraplegico dal 2007 a causa di un incidente d’auto, spiega di avere ritrovato «speranza e fede». Una casa pulitissima e ordinata, una giovane figlia che lo riempie d’orgoglio e soddisfazioni, il sostegno continuativo di un badante, il fatto di non poter più restare nell’abitazione attuale, che non risponde più alle esigenze delle sua situazione e della malattia. Tenace, Roberto in questi anni ha cercato aiuto dappertutto e ha scritto anche in Vaticano, mandando un fax. «All’inizio non ci volevo credere. Mi ha detto di essere Papa Francesco e io gli ho chiesto se era uno scherzo. Mi ha confermato di essere proprio lui e si è scusato di avermi chiamato attraverso il numero del centralino perché non aveva il telefono in camera». Poi gli ha proposto di «recitare il Padre nostro insieme. Cosa che abbiamo fatto. Ero emozionatissimo e stupito. Papa Francesco mi ha raccomandato di seguire la strada del Signore e mi ha chiesto di pregare per lui, mentre lui lo farà per me e per mia figlia».

ROBERTO non sapeva come ringraziarlo: «Gli ho detto la prima cosa che mi veniva dal cuore. Santo Padre ho ripreso finalmente a pregare, per tanto tempo ho avuto poca fede. Il Papa conosceva bene la mia situazione. Mi ha chiesto come sto ora, come va a scuola mia figlia. Gli ho raccontato tutto e l’ho ringraziato perché la Chiesa, con la segreteria di Stato, si è interessata davvero di me. Ho detto al Papa che mi vengono a trovare gli amici della Comunità di Sant’Egidio, che parlo con la segreteria del cardinale Betori, che mi viene a fare visita il parroco del Preziosissimo sangue don Luigi e don Sebastiano».
Papa Francesco gli ha detto: «Bene, sono contentissimo. Ti viene a trovare il parroco?». Roberto ha ringraziato più volte Papa Francesco «oltre che per il suo interessamento, soprattutto perché la preghiera con lui mi ha riaperto il cielo e mi ha dato speranza».
Michele Brancale