Firenze, 27 marzo 2014 - LA PRIMA richiesta al sindaco che verrà: riprendere il confronto. Se la concertazione è termine obsoleto e odora di vecchia politica, chiamiamolo dialogo. Ma per gli industriali è un passo imprescindibile. «Auspichiamo che il nuovo sindaco torni a parlare con le categorie: è necessario confrontarsi tutti insieme per costruire il futuro della città. Serve un progetto e serve anche che ognuno faccia la propria parte per portarlo avanti». Non gira intorno al problema il presidente di Confindustria Firenze Simone Bettini.
 

La città non può mancare l’obiettivo della ripresa.
Bettini: «Questa città non può più vivere sugli allori, deve tornare a essere competitiva: solo un disegno maturato collettivamente può avere questa chance. Il Pil di qualità deve tornare a crescere, Pil al quale Confindutria contribuisce in modo determinante, con il 24% nel territorio della Provincia».
Se Nardella diventerà sindaco, cosa gli chiederete?
Bettini: «Abbiamo sempre avuto un rapporto cordiale con Renzi. Ma non siamo mai riusciti a entrare nel merito delle questioni. E forse dobbiamo anche fare un esame di coscienza in casa nostra. Il mercato ci chiede di lavorare, la nostra attività è fare bene al territorio. Nardella ha un atteggiamento diverso, è più disponibile a parlare delle cose che riguardano la città, a confrontarsi. C’è un rapporto più corretto rispetto al ‘freddo’ della gestione precedente».
Curia: «Renzi è un anticipatore. Aveva percepito il clima. Come associazione di categoria stavamo attraversando momenti difficili, anche di rappresentatività, al nostro interno. Non riuscivamo a essere concreti, poi abbiamo rimesso a posto le cose».
Bassilichi: «Il dialogo si era spento anche perché in quel momento, mentre gli industriali sono capaci di risolvere crisi aziendali in tempi rapidissimi, una volta entrati nei vertici istituzionali dell’associazione tutto si paralizzava e si bloccava per mille motivi e altrettante dinamiche».
 

Le priorità che dovrà affrontare la nuova amministrazione.
Bettini
: «A parte aeroporto, Tav e tramvia, speriamo che la candidatura per il G8 diventi presto effettiva. In questo senso ci auguriamo che non si perda di vista il triangolo d’oro del turismo congressuale Leopolda-Fortezza-Palazzo dei congressi che se non ci facciamo un bell’investimento non sarà fruibile».
Curia: «Per la cultura non mancano le infrastrutture ma le sinapsi tra i vari attori. Uno dei compiti della politica è farli dialogare».
Spagnoli: «La logica dei volumi zero può anche andare bene se facciamo le regole. Il regolamento urbanistico è vitale per la ripresa dell’economia».
Qual è la Firenze del futuro vista dagli industriali?
Bettini: «Ragionare in termini di città metropolitana concretamente».
Curia: «Uno slogan? La Firenze del futuro deve essere la città dell’attrattività».