Firenze, 14 marzo 2014 - La “scuola dei poveri” per superare la cultura dell'autosufficienza che crea esclusione. E' un tratto importante della Comunità di Sant'Egidio che ieri ha festeggiato a Firenze il 46esimo anniversario. Il Cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ha presieduto una liturgia per l'anniversario nella chiesa di Santa Maria Maddalena dei Pazzi, colma di amici. “Sono i poveri che insegnano a sentirci tutti bisognosi”, bisognosi quanto meno di un senso. Papa Francesco, ha spiegato Betori, “ci invita a guardare al povero non solo come colui al quale destinare il nostro superfluo o ciò che ci appartiene o l'offerta di un dono.... Il povero non può essere semplicemente il destinatario di un dono anche se aiutare il povero è un atto essenziale della carità.... Il Papa ci chiede di più. Ci chiede che il povero non stia al margine. Parla di nclusione del povero, di inclusione sociale, ma anche comunitaria... Il Papa non fa che farsi eco del Nuovo Testamento che invita a mettere il povero al centro dell'assemblea, al posto d'onore”. Betori ha incoraggiato la Comunità di Sant'Egidio a seguire questa strada. Nel legame con i poveri “si impara a vivere come mendicanti davanti a Dio, quindi aperti alla preghiera. Dio non chiude mai il suo cuore a chi si rivolge a lui”. “L'umile confidenza in Dio”, ha detto ancora il cardinale, restituisce la speranza (e con essa “la Comunità di Sant'Egidio lavora per fermare e superare i conflitti”) e apre a modi consapevoli di vivere: “Il bene e il male non sono guidati dal nostro sentire”.

La messa è stata concelebrata dal alcuni preti amici di Sant'Egidio: padre Gabriele Alessandrini e don Dante Carolla, don Volodymir Voloshyn e don Carlo Matulli, con don Fabio Marella e don Luigi De Fazio. Altri non sono potuti venire perché impegnati nelle benedizioni, ma non hanno fatto mancare il loro saluto e la loro vicinanza. Tra gli altri che hanno partecipato a questo momento di festa, il pastore Marziale e il prete ortodosso della Chiesa Rumena Ionut Coman, come anche una delegazione della Chiesa anglicana. E con loro un carissimo amico come Mauro Barsi, presidente di Agata Smeralda, il direttore della Caritas Alessandro Martini, i Focolarini, il Centro internazionale Giorgio La Pira, Gabriella Pennino per l'Azione Cattolica, Alessandro Lo Presti con Daniele Santi dell'Istituto Buddista italiano Soka Gakkai, e ancora il consigliere comunale Massimo Fratini, in rappresentanza di Palazzo Vecchio, Stefano Marmugi, il vice prefetto Nelly Ippolito Macrina, il vice presidente di Confindustria Mario Curia, il docente di Diritto Leonardo Bianchi, le suore Rosa e Margherita che prestano il loro servizio nel carcere di Sollicciano, le suore di San Francesco di Sales, di viale Ariosto, e la direttrice sanitaria di Santa Maria Nuova Claudia Capanni, Mario Cioffi per l'Unione Giuristi Cattolici.

Messaggi di vicinanza dal Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dalla Vice Presidente Stefania Saccardi, dal Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci e dal Presidente del Consiglio provinciale Piero Giunti, dalla Presidente della Comunità Ebraica Sara Cividalli e del Rabbino Joseph Levi, del Presidente della Comunità Islamica Izzedin Elzir (era presente il suo vice Safina), di Mario Primicerio per la Fondazione Giorgio La Pira e di Michele Gesualdi per la fondazione Don Lorenzo Milani. Tra le autorità i rappresentanti della Guardia di Finanza (il comandante Viganò), dei Carabinieri e dell'Esercito. Non sono mancati all'appuntamento anche il direttore della Banca d'Italia Vincenzo Umbrella, il vice presidente dell'Ente Cassa di Risparmio Rossi Ferrini, Giovanni Graziano della Banca del Vecchio e Paolo Vierucci della Banca Etica. Auguri sono giunti dall'Unicoop di Firenze.

La prossima settimana è in ponte un nuovo appuntamento di Sant'Egidio con la città. Giuliano Amato, giurista costituzionalista, l'antropologo Pietro Clemente, Daniela Sironi della Comunità di Sant'Egidio e il Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, presenteranno a venerdì 21 marzo, alle ore 17, nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi (via Cavour 3), il libro 'La forza degli anni', curato da Gino Battaglia, che raccoglie contributi qualificati (tra cui vari interventi di Andrea Riccardi) su aspetti diversi della condizione degli anziani nel mondo contemporaneo e dell'attività della Comunità di Sant'Egidio a loro sostegno (le iniziative per favorire la domiciliarità e per umanizzare gli istituti, le case famiglia, la religiosità e la vita spirituale).

Mentre gli anni della vita si allungano (ed è un successo del progresso umano) manca una cultura della vecchiaia, che oggi diventa una condizione di massa. “Ma la vecchiaia – dicono a Sant'Egidio - ha, come ogni stagione della vita, i suoi valori e la sua bellezza”. Ne scaturisce una consapevole e profonda riflessione sulla condizione degli anziani, che esprime una sapienza maturata in tanti anni di amicizia, di accoglienza, di conversazione, di condivisione di vita, di accompagnamento nella malattia e nel momento estremo del morire. Un libro utile per tutti, per i giovani e per le famiglie, per chiunque abbia a che fare con questa condizione, per chi abbia parenti anziani in casa, operi in strutture in cui sono ricoverati anziani o faccia volontariato.
Michele Brancale