di Pino di Blasio

Firenze, 7 marzo 2014 - «AL VICEMINISTRO dei trasporti Riccardo Nencini oggi illustrerò l’idea del sottoattraversamento tra la stazione Foster e lungarno Pecori Giraldi, più il prolungamento della linea 3 fino a Bagno a Ripoli e Coverciano. Il primo tratto dovrebbe costare 220 milioni, il secondo circa 400. Spero che Nencini non si spaventi». Il vicesindaco Dario Nardella non fa nemmeno asciugare l’inchiostro sull’accordo siglato in Regione con il presidente della Toscana Enrico Rossi e i sindaci di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, Gianni Gianassi e Emiliano Fossi, che sul progetto «tramvia metropolitana» rilancia fino al massimo possibile.


IN ATTESA di riavviare i lavori per la linea 2, di affinare il project financing per la linea 3, in Regione si è raggiunta l’intesa per stilare un progetto di massima che consenta di prolungare il collegamento fino a Campi e Sesto. E’ stata questa l’idea che ha convinto l’Unione Europea a non riprendersi i finanziamenti e a confermarli fino a marzo 2019. Tre anni e tre mesi in più per spendere 36,6 milioni di euro affidati da Bruxelles alla Regione. Che, fino a qualche mese fa. sarebbero tornati al mittente se entro dicembre 2015 la tramvia non fosse stata completata.
 

 

«La tramvia di Firenze diventa sempre più un’infrastruttura metropolitana. Anche perché si tratta davvero di un’opera strategica capace di far crescere un territorio, l’Unione europea ci ha concesso altro tempo per rendicontare la spesa dei contributi». E’ il presidente Rossi che spiega il senso del tempo guadagnato con l’Europa. Così come insiste sul carattere non solo cittadino della tramvia, prima infrastruttura da città metropolitana che dovrà spingersi fino nel cuore della Piana fiorentina. «Parliamo di aree cruciali sia dal punto di vista economico — dichiara con orgoglio il sindaco di Campi, Emiliano Fossi — per numero di imprese esistenti, sia sotto il profilo demografico, visto che insieme costituiscono una città con oltre 130mila abitanti. Per la prima volta si passa dalle parole a fatti concreti».


I fatti sono il milione di euro stanziato dalla Regione per studiare un progetto di fattibilità che prolunghi i binari del tram fino a Campi e Sesto. «Uno studio — precisa l’assessore regionale ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli — che dovrà valutare anche la sostenibilità finanziaria dell’opera, oltre ai percorsi. E dovrà essere completato entro gennaio 2015».
«ABBIAMO rifiutato l’idea — ha aggiunto un battagliero Gianni Gianassi, primo cittadino di Sesto — che fosse Firenze a imporre il percorso. Così come abbiamo rifiutato una compartecipazione dei Comuni. Città metropolitana non è solo una questione di ingegneria istituzionale, ma significa pensare a servizi per migliorare la qualità della vita dei residenti. La tramvia è l’unica infrastruttura condivisa, che non provoca lacerazioni tra le amministrazioni». Chi vuole leggere in questa frase riferimenti alla questione aeroporto è libero di farlo.


«La linea 1 è un motivo d’orgoglio per Firenze — è l’incipit del vicesindaco Dario Nardella — un’opera che ha superato tutte le aspettative. Siamo già a quota 13 milioni di paseggeri all’anno, ogni mese 1 milione di passeggeri salgono sui tram. Quando le tre linee saranno completate si stima che il numero salirà a quota 40 milioni all’anno, con 14,5 milioni di viaggi in macchina in meno. Per la città e per il traffico una medicina salutare».
Oltre ai programmi per il futuro immediato, c’è da risolvere il problema più urgente; la riapertura del cantiere, bloccato per il fallimento dell’impresa incaricata dell’appalto. «Venerdì prossimo — annuncia Nardella —- porterò in giunta comunale tutte le pratiche per trasmettere l’opera alla Fincosit Grandi Lavori. Non so dirvi una data, anche perché non porta fortuna alle imprese fissare le scadenze. Ma sono ottimista e convinto che presto il cantiere della linea 2 sarà riaperto».
INTESE, progetti nuovi, prolungamenti, soldi da chiedere al Governo: in una ridda di novità e di annunci, meglio riepilogare tutti i numeri di un’opera che accontenta tutti, l’unico collegamento che non provoca strappi tra la città e l’hinterland, anzi li ricuce. La linea 2, quella con i lavori interrotti, va da Santa Maria Novella all’aeroporto di Peretola e piazza della Libertà. Il tracciato originario dovrebbe costare 190 milioni, dovrebbe essere terminata entro dicembre 2015. La linea 3 arriverà a Careggi e dovrebbe costare sui 170 milioni di euro. «Da qui al 2015 — aggiunge sempre il vicesindaco Nardella — dovremmo completare opere per 200 milioni, una somma capace di generare circa 1.500 posti di lavoro». Come sono divisi i finanziamenti? Il 35% è pagato dalla finanza privata, il 65% spetta al pubblico. Per questo Firenze bussa al Governo (che più amico non si può) per alzare la posta al massimo. E puntare a una fiche da 600 milioni di euro in grado di pagare il sogno della tramvia sotterranea di Matteo Renzi.