Firenze, 6 marzo 2014 - Guerre di territorio in San Jacopino. I residenti puntano il dito contro alcune scritte selvagge comparse sui muri della zona. «I marocchini spacciano qui», si decifra a malapena. L’italiano è stentato. «Sono stati i nord africani – attaccano i cittadini – a lanciare un segnale. Siamo assediati da due band di spacciatori che si contendono il territorio e si fanno i dispetti a vicenda. La scritta è stata lasciata da uno dei due gruppi per lanciare segnali alle forze dell’ordine e allontanare così gli spacciatori-concorrenti dalla zona. Abbiamo denunciato più volte la situazione ma nessuno fa niente».

Accompagnati da alcuni esponenti del comitato ci addentriamo nella zona calda dello spaccio: attraverso il sottopasso alle spalle del benzinaio della piazza si arriva in un angolo nascosto, un nascondiglio perfetto per agire indisturbati. «Si danno appuntamento in piazza – proseguono -, due restano a sorvegliare che nessuno arrivi e uno prende il sottopasso diventando così invisibile». La zona non ne può più: dei locali che sparano musica a tutto volume, degli atti vandalici, della droga che circola di giorno e di notte. «Abbiamo chiesto un sistema di videosorveglianza – raccontano Simone Gianfaldoni e Gianni Giangrande – perché la zona è a rischio».

Ma i problemi sono anche altri. Spesso la mattina i commercianti al loro arrivo trovano la piazza trasformata in un tappeto di spazzatura. «I cassonetti – proseguono i due cittadini – devono essere svuotati più spesso. E servono più controlli affinché siano utilizzati in modo corretto». Sacchi della spazzatura abbandonati, secchi e pure un carrello e alcuni giocattoli. Sembra di essere in una periferia del terzo mondo, eppure siamo in piazza San Jacopino. «Quando c’è da pagare le tasse – dicono i residenti – facciamo parte del Quartiere 1 per il resto siamo trattati come l’ultima periferia».