Firenze, 4 marzo 2014 - Non sono emersi segni che facciano pensare a un decesso dovuto ad atti di violenza. Questo è quanto emerge dall'autopsia eseguita sul corpo di Riccardo Magherini, il quarantenne morto dopo essere stato arrestato e bloccato a terra dai carabinieri, ieri in Borgo San Frediano a Firenze. Per stabilire le cause della morte gli investigatori attendono l'esito degli esami tossicologici.

In base a quanto si apprende, in particolare non sono stati riscontrati traumi nella regione addominale e toracica. Evidenti escoriazioni sono state invece riscontrate sulle nocche delle mani, all'altezza delle ginocchia, nella zona parietale del cranio e sul naso. Il fascicolo aperto dal pm Luigi Bocciolini resta a carico di ignoti. Le indagini sono condotte da un pool composto da carabinieri e poliziotti.

Secondo quanto spiegato ieri dai carabinieri, Magherini era stato immobilizzato a terra da quattro militari e ammanettato poiché, in forte stato confusionale, aveva danneggiato due vetrine, sfondandole a spallate, e
rubato un telefono cellulare.

Sul posto, in un primo momento, era arrivata un'ambulanza senza medico a bordo, chiamata dai carabinieri. Constatato lo stato di fortissima agitazione dell'uomo, i soccorritori avevano deciso di chiedere l'intervento
del medico per procedere con una sedazione. Arrivato sul posto, il medico del 118 ha constatato che il quarantenne si trovava in arresto cardiaco.