Firenze, 27 febbraio 2014 - UN PASSO dopo l’altro, un’acquisizione dopo l’altra, si trasformano gli scenari della «Toscana dei cieli» dove in questi giorni le novità viaggiano veloci come il vento. Questione di ore e il senor Eduardo Eurnekian, magnate argentino con interessi negli aeroporti di mezzo mondo, figurerà ufficialmente, tramite la holding «Cedicor», nel variegato assetto azionario dell’aeroporto di Pisa. «Il closing dell’operazione è previsto entro la fine di febbraio», recitava la nota con cui lo stesso Eurnekian annunciava, a fine gennaio, l’acquisizione del 23,4% di Sat. Dunque ci siamo.

Nemmeno il tempo di dirlo e Eurnekian, incontentabile, sta già andando oltre: dopo gli accordi con i soci privati Finatan, Savimag e Fada, ormai definitivamente usciti di scena, ecco un punto d’intesa anche con il Monte dei Paschi di Siena, azionista Sat con il 3,9% delle quote. Così «Cedicor», controllata del colosso sudamericano «Corporacion America», è pronto a portarsi a casa anche quella fetta di torta per salire a un complessivo 27,35%. Scenari inimmaginabili fino a un paio di mesi fa.
 

DOVE VUOLE arrivare davvero questo magnate argentino che appare così bravo a piantare bandierine negli scali dei cinque continenti? E davvero il suo progetto, il suo sogno nel cassetto, è quello di creare in Europa, partendo dall’Italia, una rete di aeroporti che si relazionino con il sud America e facciano da ponte verso l’Est? Davvero difficile dirlo adesso, anche se sembra facile immaginare un interesse di «Corporacion America» a rastrellare, prossimamente, ulteriori quote di Sat per rendere ancora più forte la propria posizione nel Galilei e rapportarsi senza soggezione ai soci pubblici dello scalo (Regione Toscana, Fondazione, Comune e Camera di Commercio di Pisa, ma anche Provincia di Livorno) che oggi rappresentano oltre il 50% del capitale. Perché più forte sarà Eurnekian, più spedito viaggerà il suo progetto di arrivare a una rapida ed efficiente integrazione con Firenze.
 

GIA’, FIRENZE. Mentre le polemiche sulla pista da 2.400 metri non accennano a placarsi, con la Regione e Pisa da una parte, Adf, Enac e renziani dall’altra, Corporacion America potrebbe essere il paciere che riporta la calma. Questioni di giorni, forse entro una settimana, e il 33,4% nelle mani del Fondo2I di Vito Gamberale, dovrebbe passare nella cassaforte argentina. Le parti stanno trattando sul prezzo, con Gamberale che mette sul piatto le prospettive dello scalo, per far salire una quotazione teorica sui 35 milioni di euro. Anche su Adf la strategia di Eurnekian è la stessa: superare quota 30%, lanciare un’offerta pubblica di acquisto, rastrellare altri pacchetti sul mercato (a partire da una fetta del 12% della Sogim di Panerai) e poi trattare con la parte pubblica (Camere di Commercio, Ente Cassa di Risparmio, Comune e Regione). Sono cammini paralleli, il percorso verso la società unica è complesso e ricco di ostacoli e passa, ovviamente, anche per due delisting di Sat e Adf. La partita dei concambi sarebbe molto più semplice se Eurnekian avesse il 51% delle due le società. I prossimi giorni confermeranno la validità di questo obiettivo.
David Bruschi
Pino Di Blasio