Firenze, 19 febbraio 2014 - Sarà sentito l'11 marzo dalla prima commissione del Csm il giudice Alessandro Nencini, presidente della Corte d'Assise d'Appello di Firenze che, il 30 gennaio scorso, ha pronunciato la sentenza di condanna nei confronti di Amanda Knox e Raffaele Sollecito in appello bis per l'omicidio di Meredith Kercher.

La commissione ha infatti aperto nelle scorse settimane una pratica per verificare se sussistano o meno i presupposti per avviare una procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità di Nencini, alla luce delle interviste rilasciate  dal magistrato il giorno dopo il verdetto sul delitto di Perugia.

La commissione ha acquisito agli atti le interviste del giudice fiorentino e poi, a maggioranza, ha deciso di continuare l'istruttoria convocandolo in audizione a palazzo dei Marescialli l'11 marzo. Nencini, dunque, potrà spiegare in quella data le sue ragioni ai consiglieri del Csm.

La commissione, però, si è spaccata sulla decisione di convocare il giudice di Firenze: voto favorevole all'audizione è stato espresso da Annibile Marini, laico del centrodestra e presidente della prima commissione, e dai togati Mariano Sciacca (Unicost) e Antonello Racanelli (MI). Contrari, invece, i togati di Area, Frnacesco Vigorito e Paolo Carfi'. Si è astenuto, infine, il laico di centrosinistra, Glauco Giostra.

Sul 'caso' Nencini, hanno avviato approfondimenti anche il ministro della Giustizia e il pg di Cassazione, titolari dell'azione disciplinare.