Firenze, 18 febbraio 2014 - "Il riordino della mia giunta con nuovi assessori e nuove deleghe dipende certamente dalla necessità di aiutare Matteo Renzi, segretario del mio partito e incaricato premier del Paese, a risolvere i problemi del Comune di Firenze e lasciare a Dario Nardella il ruolo di vicesindaco reggente e candidato sindaco". Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, all'indomani del rimpasto nella giunta regionale e lo fa nel suo blog "Il signor Rossi".

Rossi sottolinea che, oltre ad agevolare il compito a Renzi, questo rimpasto servirà a dare nuopvo slancio all'azione politica della sua giunta.

"Non c’è nulla di male in questa operazione _dice Rossi_ che, a pensarci bene, sarebbe stato giusto e doveroso fare anche se Renzi non fosse stato segretario del mio stesso partito, ma soltanto leader del mio stesso schieramento. Per quale ragione infatti non si sarebbe dovuto aiutare il sindaco della città capoluogo della Toscana nel momento in cui assume la massima carica di governo del Paese? Nessuna ragione: solo il fanatismo antirenziano può offuscare questa verità elementare. A Renzi faccio i migliori auguri e presenterò presto un dossier sulla Toscana che ho già delineato al congresso Pd a Prato, con poche ma chiare richieste per il nuovo governo".

Ma la “rivoluzione” di Rossi, come sottolinea il governatore, non vuole limitarsi a questo: "Credo infatti che il “terremoto” politico che ha investito il Paese non possa lasciare fuori la Regione Toscana e la sua maggioranza che è arrivata all’ultimo anno di lavoro e che, non dobbiamo mai dimenticarlo, si è formata nel 2010; praticamente in un’era politica diversa da quella di oggi".

Secondo Rossi, "la giunta ha bisogno di un nuovo slancio. Stefania Saccardi, per la sua esperienza e le sue capacità dimostrate al comune di Firenze, interverrà sui temi sociali e sui problemi della povertà. Emmanuele Bobbio, un giovane economista della Banca d’ Italia, tra i più stimati della sua generazione, ci aiuterà a leggere la domanda di lavoro delle imprese più dinamiche della Toscana e a riformare il nostro sistema della formazione, ormai inadeguato ai cambiamenti che la crisi ha prodotto nella nostra realtà economica. Infine un nuovo assessore alla cultura, da condividere con la sinistra che vuole continuare a stare nella maggioranza della Regione, potrà dare un impulso nuovo in un settore cruciale per la Toscana. Io non pongo pregiudiziali, ma deve essere chiaro che il nuovo assessore dovrà essere una figura di profilo e livello adeguato per un ruolo tanto importante".

Rossi annuncia che con questo nuovo assetto della giunta si presenterà in Consiglio regionale anche per condividere la tabella di marcia dell’ultimo anno di lavoro che è sempre quello decisivo per una legislatura regionale".

In questa tabella di marcia Rossi mette al primo posto "la nuova legge sul governo del territorio e il piano del paesaggio: un cambiamento forte, positivo e indispensabile per qualificare la legislatura".

Poi, dice Rossi, ci sono "da approvare i piani per l’ ambiente e l’energia e il piano socio sanitario. Infine, il nuovo pacchetto di incentivi all’economia, con la scelta radicale di indirizzare le risorse europee per l’ innovazione e la formazione a favore delle imprese dinamiche che in questi anni hanno sfidato con successo la crisi. La legge elettorale farà parte di questo programma di fine legislatura, e oltre alle preferenze dovrà contemperare le esigenze della governabilità con quelle della rappresentatività".

Su questo, Rossi presenterà al Consiglio "una breve comunicazione e dopo il dibattito e chiederò di metterla in votazione. Se passerà sarà un bene per la Toscana e per la maggioranza di centrosinistra, perché utilizzeremo il tempo che resta per fare cose utili per la sicurezza, per la ripresa economica e le persone che hanno più bisogno".