Firenze, 18 febbraio 2014 - Si chiama Marwan, ha quattro anni, scappa dalla Siria in guerra, e ha con sé un borsone grande la metà di lui. Lo hanno ritrovato – grazie a Dio – al confine del deserto giordano alcuni operatori dell'Onu mentre sembra proseguire, ostinato, la ricerca condotta da solo dei suo familiari. Un bambino contro il mondo intero e meno male che c'era l'Onu. La presenza di quegli operatori e la salvezza di quel piccolo, che ha poi ritrovato i suoi familiari, vale tutto l'oro del mondo, vale a ritrovare un cuore di carne di fronte a quella terribile “assuefazione al male” di cui parla, con parole convincenti e toccanti, Domenico Quirico, che in Siria è stato sequestrato a lungo. Non ci si può assuefare. Non si deve dimenticare di cercare tutte le strade possibili per ricordare e per salvare, ad esempio, i vescovi di Aleppo Mar Gregorios Yohanna Ibrahim e Paul Yazigi, le monache di Maaloula, gli altri sequestrati, collocati nelle latitudini calde del pianeta.

Mercoledì 19 febbraio, alle ore 16, nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, verrà presentato l’Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo, edito da Terra Nuova. Giunto alla sua quinta edizione è dedicato a Nelson Mandela. L'iniziativa si colloca nell'ambito del Festival della Cooperazione. Il volume sarà illustrato da Stefano Fusi, consigliere e responsabile per la Provincia di Firenze per la cooperazione e i rapporti internazionali; Raffaele Crocco, Direttore dell’Atlante delle Guerre; Giovanni Scotto, Professore associato al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Firenze, dove insegna Tecniche della Mediazione e della Democrazia partecipativa e International Conflict Transformation; Marica Di Pierri, Presidente del Cdca– Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali.

248 pagine a colori, acquistabile nelle librerie di tutta Italia, l'Atlante presenta 36 “schede conflitto” e tre speciali: Pirateria; "Donne e Guerra" con il reportage fotografico dall'Etiopia di Federica Miglio, fotografa e documentarista; Conflitti Ambientali a cura del Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali. Quindi un approfondimento sul Sudafrica del dopo-Mandela; un’analisi a cura di Medici Senza Frontiere sulle sfide di chi opera nei teatri di conflitto; il punto sulle violazioni dei diritti umani in Medio Oriente, Africa, Asia ed Europa a cura di Amnesty International; un’indagine sulla crisi tra le due Coree; un focus sullo stato delle rivolte in Medio Oriente; un reportage di viaggio tra Iran e Kurdistan. La cartografia generale utilizzata è quella fornita dalle Nazioni Unite, oltre alla innovativa cartografia di Arno Peters, concessa in esclusiva per l’Italia dall’associazione Asal.

La foto di copertina è del fotografo Fabio Bucciarelli, tratta dal progetto “Battle to Death”, realizzato in Siria tra il Settembre e l’Ottobre del 2012 e vincitore del Robert Capa Gold Medal come miglior reportage fotografico dall’estero. 1 euro per ogni copia venduta sarà destinato al sostegno delle operazioni di aiuto ai rifugiati promosse dall’Alto Commissariato per i Rifugiati, in particolare a sostegno delle donne siriane rifugiate.

La presentazione avviene a due passi dalla chiesa di San Giovanni Evangelista, in via Martelli. Qui ha operato a lungo padre Gualtiero Silicani, scolopio, scomparso sabato scorso. Sul fondo della chiesa lasciava di tanto in tanto alcuni libretti, frutto delle sue meditazioni e dei colloqui che quotidianamente intratteneva lì. Nell'ultimo volumetto si trova questa bella pagina, che risveglia alla sensibilità, su 'I bravi e i santi', con una premessa: “santi” sono quelli che si separano dalla mentalità corrente. Dunque: “I bravi si muovono sulla terra alla ricerca di applausi e gratificazioni. I santi strisciano per terra con la segreta certezza di non esser fagocitati dalla bravura che abbindola i deboli e li rende facile preda dell'orgoglio e dell'ira.

I bravi fanno bella mostra di sé sulle piazze, nei negozi, sui rotocalchi, nei tratri, stadi, assemblee e perfino nei parlamenti, ma difficilmente e assai raramente li incontrerai al capezzale dei malati, nei luoghi di pena, negli sperduti centri di accoglienza. Quando ciò avviene i motivi sono corredati da molteplici interessi”. Meglio separarsi dalla mentalità corrente e raggiungere i piccoli Marwan da salvare dall'assuefazione al conflitto e dal deserto in cui muovono i loro passi con speranza.

Michele Brancale