di Ylenia Cecchetti

Firenze, 11 febbraio 2014 - LA DATA, a questo punto, sembra davvero quella buona: domenica 12 novembre 2015. In quel giorno Papa Francesco sarà in visita a Firenze.
Indiscrezioni sul giorno della venuta del Santo Padre in città si rincorrevano da tempo, a inizio estate c’era stata una prima conferma sul 12 novembre, ma da ieri questo giorni lo si può considerare davvero quasi-ufficiale. E’ stato lo stesso arcivescovo Giuseppe Betori a confermalo ieri mattina nel corso di un incontro con gli studenti del liceo Pontormo e dell’Itis Ferraris-Brunelleschi di Empoli. D’altronde, lo stesso cardinale neanche un paio di mesi fa proprio al nostro quotidiano aveva detto: «Papa Francesco sarà a Firenze nei giorni del Convegno Ecclesiale.

 

La Cei lo ha invitato, per quanto manchi ancora l’ufficialità, noi lo aspettiamo».Sollecitato dalle tantissime domande degli studenti empolesi, ieri a Empoli il cardinale non si è limitato ad annunciare l’arrivo di Papa Francesco, ma ha regalato ai giovani aneddoti, curiosità e piccole sorprese. Ha raccontato di sé, degli aspetti pubblici e privati di una vita dedicata alla Chiesa. Proprio rispondendo a un ragazzo del Ferraris-Brunelleschi («Sua Eminenza, lei lo conosce bene il Papa?») è arrivata la notizia.

 

«Ho incontrato per la prima volta papa Francesco soltanto quindici giorni che venisse eletto — ha spiegato il cardinale — Già in quella occasione mi aveva confessato di non esser mai stato a Firenze e che gli sarebbe piaciuto molto visitare la città della bellezza». L’incontro è andato avanti tra dubbi e curiosità sul mondo ecclesiastico, sulla fede, ma anche sugli interrogativi attinenti all’attualità e alla vita personale dell’arcivescovo di Firenze. Senza remore, ma con grande rispetto, una nutrita delegazione di studenti ha raccolto oltre 60 domande raggruppate per tematiche, e le ha poi consegnate direttamente nelle mani del cardinale. Il quale, salito in cattedra per questa lezione speciale è stato accolto da un grande applauso e dai saluti dei due dirigenti scolastici. Niente di troppo formale. Il cardinale ha rotto il silenzio raccontando un episodio della sua infanzia.«Mio padre insegnava proprio all’istituto tecnico industriale e prima che entrassi in seminario ha tentato di farmi appassionare alle materie tecniche. Mi voleva ingegnere, ma io ho disubbidito».

 

«Perché ha scelto di diventare sacerdote?», «come si è sentito quando è stato nominato vescovo?», e «quanto guadagna un vescovo?». Dopo aver soddisfatto tutte le curiosità dei ragazzi Betori si è congedato, lanciando un bel messaggio di speranza. «Aspirate alla novità, non vi accontentate. Combattete la superficialità. Il futuro sarà più facile se farete spazio, dentro di voi, alla fede».