Firenze, 6 febbraio 2914 - «IL FURTO d’amore sarà punito/disse/dall’ordine costituito.E quelle andarono dal commissario». Parole e musica di Fabrizio De Andrè per raccontare la rivolta di mogli e comari alla passionalità libertina di Bocca di rosa. Qualcosa di simile hanno fatto le genti di Vaggio e dintorni dopo aver scoperto che nella frazioncina di Reggello un paio di nigeriane, a turno, protette da un loro connazionale, ospitavano uomini a ritmo sostenuto.

«E non sono neanche belle...»: la gente mormora, si passa la voce di macchine che arrivano in piazza — bar, farmacia, la scuola elementare, la frazione è quasi tutta qui — e di uomini al volante che dopo aver fatto una telefonata e atteso qualche minuto si fiondano regolarmente in quel portone da dove riescono — quasi si scommette sui tempi — un quarto d’ora dopo e 50 euro in meno.
 

A FORZA d’ammiccamenti, mormorii, risatine e di darsi di gomito la richiesta ai carabinieri — indiretta però, niente esposti né denunce, forse solo gli sfoghi di alcune donne (mogli?) infuriate — sorge spontanea:chiudiamo la faccenda. Soprattutto la casa, al primo piano di un condominio nella piazza centrale della frazione, che conta sì e no 700 anime.

Le nigeriane o qualsiasi altra prostituta sia eventualmente ruotata in questa alcova non sono bocche di rosa. Diceva il Faber della vera, unica, sua Bocca di rosa che «c’è chi l’amore lo fa per noia chi se lo sceglie per professione bocca di rosa né l’uno né l’altro lei lo faceva per passione». I carabinieri di Reggello infatti non pensano a incontri clandestini, spinti, di gruppo magari, però senza reati. Controllano siti ‘specializzati’, annunci pubblicitari, frequenza e orari delle ‘visite’: tutto prova il giro di marchette. Prostituirsi non è reato, lo è invece favorire e sfruttare questo lavoro. Il proprietario della casa diventata d’appuntamenti dice di averla affittata in modo regolare; di essere lui il danneggiato vero dalla situazione: gli sguardi di compaesani e vicini si fanno sempre più insistititi, un po’di traverso, quasi che avesse anche lui qualche colpa di quello che accade dietro a quella porta. Interrogati con discrezione i clienti visti entrare e uscire dal condominio, specie dopo le 14 e fino alle 18, i carabinieri decidono per un controllo...in loco, martedì. Uno, in borghese si è finge cliente, ma quando la porta si apre insieme a lui entranoi colleghi in divisa.

LEI, chocolatino fondente, ragazza americana, così si presentava negli annunci accompagnati da un numero di cellulare, ‘confessa’ subito. 32 anni, regolare, con permesso di soggiorno, ciccolatino ammette e deve indicare chi la protegge. Nella casa-alcova (sotto sequestro) i carabinieri ‘repertano’ circa 200 profilattici e vari giocattolini erotici: a ognuno il suo. Resta da intercettare il nigeriano di 39 anni che ha affittato la casa in piazza, così accogliente e gettonata: da vero protettore della ragazza di turno, rispondeva per lei alle telefonate dei clienti. A fine giornata, fifty fifty: metà a lui, metà alla call girl. Minimizza, ma da dove arrivava il denaro che ogni giorno versava su carta prepagata in un ufficio postale della zona? I carabinieri non hanno dubbi al proposito.
giovanni spano