Firenze, 31 gennaio 2014 - Colpevoli: dopo undici ore e mezzo di camera di consiglio, questo il verdetto della Corte d'assise d'appello (prima sezione penale) di Firenze nei confronti di Amanda Knox e Raffaele Sollecito nel processo d'appello bis per l'omicidio di Meredith Kercher, la ragazza inglese uccisa a Perugia il 1° novembre 2007La nostra diretta twitter / ENGLISH VERSION

Condanne pesanti che ricalcano l'impianto accusatorio del primo grado: Amanda Knox è stata condannata a 28 anni e sei mesi (è stata riconosciuta l'aggravante della calunnia nei confronti di Patrick Lumumba) e Raffaele Sollecito a 25 per l'omicidio di Meredith Kercher. E' la sentenza della Corte d'appello di Firenze. Divieto di espatrio per Raffaele Sollecito e nessuna misura cautelare per Amanda Knox, che è già negli Stati Uniti.

Si chiude così un'altra tappa di questa vicenda lunghissima e ricca di colpi di scena, da anni sotto i riflettori dei media internazionali: anche nel corso dell'ultima udienza il Palazzo di giustizia di Novoli è stato messo sotto assedio da 400 giornalisti, fotografi, cameramen e un nutrito pubblico di curiosi. Si tratta, però, di una tappa non ancora conclusiva, visto che le difese hanno preannunciato il ricorso in Cassazione.

I MOTIVI DEL DIVIETO DI ESPATRIO DI SOLLECITO - Raffaele Sollecito "ha evidenziato la disponibilità di supporti logistici in paesi in relazione ai quali lo Stato italiano non risulta legato da accordi di assistenza giudiziaria". E' quanto scritto nel dispositivo con cui la Corte d'Assise d'appello di Firenze ha disposto il divieto di espatrio per Raffaele Sollecito. La sentenza si riferisdce ai viaggi di Sollecito e ai suoi contatti a Santo Domingo. Per lui, secondo la corte,  "sussiste concreto e attuale pericolo di fuga". Nessuna misura è stata stabilita invece per Amanda perche', dopo l'assoluzione in appello a Perugia, "trovasi legittimamente nel suo paese di origine" e "non sussiste pericolo di fuga da territorio nazionale". 

AMANDA: "SPAVENTATA DA SENTENZA INGIUSTA" - Amanda Knox è rimasta ''impietrita'' appena saputa la sentenza di condanna, "ma non ha pianto". Così uno dei suoi legali, Carlo Dalla Vedova, che ha comunicato via telefono la sentenza. La ragazza statunitense ha poi commentato: ''Sono spaventata e rattristata da questa sentenza ingiusta, mi aspettavo di meglio dal sistema giudiziario italiano''.

SOLLECITO HA GUARDATO LA SENTENZA ALLA TV, "E' ANNICHILITO" - Ha appreso della sentenza di condanna nell'appello bis per l'omicidio di Meredith Kercher dalla Tv, Raffaele Sollecito, che è apparso "annichilito" a uno dei suoi difensori, l'avvocato Luca Maori. Il giovane pugliese è rimasto senza parole.

I FAMILIARI DI MEREDITH: "NIENTE DA FESTEGGIARE - Impassibili i familiari di Meredith Kercher, i fratelli Lyle e Stephanie (accompagnati in aula dalla console inglese a Firenze, Sara Milne) alla lettura della sentenza di condanna. Hanno stretto le mani ai loro legali e hanno scambiato qualche parola con il pg, Alessandro Crini. Il fratello di Meredith, Lyle, ha poi detto: "Non è tempo di festeggiare". "Capisco perché Raffaele e Amanda non fossero qua", ha poi affermato. Lyle e Stephanie hanno commentato, infine, "probabilmente (questa) e la cosa migliore che ci saremmo mai potuto aspettare"

BONGIORNO: "QUESTA SENTENZA NON REGGERA' FINO ALLA FINE" - "Non credo assolutamente che questa sentenza reggerà fino alla fine, è un passaggio. Questo non è un verdetto finale". Lo ha detto Giulia Bongiorno, avvocato di Raffaele Sollecito, pochi secondi dopo la sentenza che ha condannato il suo assistito a 25 anni di carcere e Amanda Knox a 28 anni e mezzo di reclusione per l'omicidio di Meredith Kercher. "Raffaele non voleva fuggire - ha spiegato ancora il legale - stamattina era qui e ora era assente perché la camera di consiglio è stata molto lunga". Amanda Knox e Raffaele Sollecito "sono stati da sempre indicati come assassini" ma "io non parlo e non parlerò mai di accanimento quando c'è una sentenza perché rispetto la giustizia e le sentenze", ha poi detto Giulia Bongiorno.

"Anche gli errori giudiziari - dice - fanno la storia della giustizia, ma li correggeremo questi errori", ha aggiunto Bongiorno. "Questo è un processo in cui ci sono prove a favore degli imputati", ha proseguito l'avvocato. "Non dimentichiamo che esiste una perizia che esclude l'attribuibilità del Dna trovato nella stanza a Raffaele", ha concluso.

IL PROCURATORE: "RICONOSCIUTO IMPIANTO ACCUSATORIO" - "E' stato riconosciuto il nostro impianto accusatorio". Appare soddisfatto, ma si limita a poche battute Alessandro Crini, procuratore generale al termine della sentenza di Corte d'Appello bis che ha visto confermare la pena per Raffaele Sollecito a 25 anni e aumentare la pena di Amanda Knox da 26 a 28 e sei mesi. Crini, aggiunge che "non si è mai soddisfatti di infliggere condanne alle persone, ma se dopo tante ore di camera di consiglio e' finita in questo modo, sono professionalmente rinfrancato per aver detto cose utili".

LA NOTIZIA SULLE TV MONDIALI - Fa il giro del mondo la notizia della sentenza della Corte d'appello di Firenze che ha condannato Amanda Knox e Raffaele Sollecito per l'omicidio di Meredith Kercher. La notizia e' breaking news sui principali quotidiani internazionali, dalla Cnn alla Bbc al Guardian.

IL DIFENSORE DI AMANDA: "BELLA BOTTA" - "E' stata una bella botta, faremo ricorso, Amanda è innocente": cosi' uno dei difensori di Amanda Knox, Luciano Ghirga, commentando la sentenza. "Sono molto dispiaciuto di questa decisione. Ho sempre creduto nella totale autonomia dei giudici di Firenze e dal punto di vista processuale non ho nulla da dire. Ma abbiamo ancora della strada da percorrere", ha aggiunto Ghirga, pochi minuti dopo la condanna a 28 anni e mezzo di carcere. "La lunga discussione - ha detto ancora il legale - dimostra che ci sono stati temi controversi. La strada del ricorso dopo il rinvio è molto difficile da determinare ma siamo pronti a una nuova battaglia".

PROCESSO MEREDITH, ULTIMO VERDETTO: VIDEO

Si chiude, come detto, dopo oltre 4 mesi e 12 udienze questo nuovo capitolo della vicenda processuale: Amanda e Raffaele furono condannati in primo grado (26 anni lei, 25 lui), assolti in appello, poi di nuovo rimandati davanti a un tribunale (appunto, la Corte d'assise d'appello di Firenze, prima sezione penale, presieduta dal giudice Alessandro Nencini) per l'annullamento della sentenza di appello da parte della Cassazione. Ora questo nuovo verdetto, in attesa dell'annunciato ricorso in Cassazione delle difese.

Nel corso della sua requisitoria, il pubblico ministero Alessandro Crini aveva chiesto la condanna a 30 anni di carcere per Knox (26 per l'omicidio e 4 per la calunnia ai danni di Patrick Lumumba) e 26 per Sollecito, oltre a una misura cautelare immediata che, alla fine, è stata determinata nel divieto di espatrio per il solo Sollecito.

Il processo, in tutti i gradi di giudizio, si è giocato su una sfida di perizie, Dna, tracce, impronte, testimonianze, indizi (ma senza la cosiddetta "pistola fumante") e con varie ipotesi sul movente. L'unico condannato in via definitiva per l'omicidio di Meredith Kercher è l'ivoriano Rudy Guede che, per concorso in omicidio, è stato condannato a 16 anni con rito abbreviato.