Firenze,  25 gennaio 2014 - Dalla prossima primavera potranno avere accesso all’Ospedale Meyer non più solo i cani del servizio di Pet Therapy (da anni attivo con ottimi risultati), ma anche quelli di proprietà dei piccoli pazienti. Si tratterà di un accesso regolamentato da regole ben precise per garantire sia la sicurezza degli utenti dell’ospedale, sia la piena tutela delle norme igienico-sanitarie. Questa possibilità è prevista da una legge regionale (n. 59 del 20 ottobre 2009) e il protocollo che la disciplinerà all’interno del Meyer nasce dalla collaborazione del Comitato per il controllo delle infezioni ospedaliere dell’Aou Meyer con l’associazione Antropozoa (che da 12 anni qui gestisce la Pet Therapy insieme alla Fondazione Meyer, la quale finanzia il progetto).


COME SI SVOLGE LA VISITA. Il genitore rivolge la richiesta direttamente al Medico Tutor che valuta, caso per caso, i benefici per il paziente e la fattibilità per la struttura. È importante,  ad esempio, che la visita si svolga nel rispetto della volontà dell’eventuale compagno di stanza del bambino.
Una volta autorizzato, è consentito l’accesso di un solo cane per proprietario o detentore, condotto a guinzaglio corto. Il proprietario - preliminarmente informato di tutti i requisiti da rispettare tramite un foglio informativo che gli viene consegnato al momento della richiesta - deve anche avere a disposizione una museruola, da far indossare al cane se richiesto dagli operatori dell’AOU Meyer.
Orario e giorno della visita vengono concordati con l’infermiere di riferimento in modo da non sovrapporsi all’attività assistita da animali istituzionale, la Pet Therapy. Sono stati elaborati percorsi specifici per fare in modo che il cane possa raggiungere la stanza in cui si trova il paziente senza essere esposto a stimoli (come il rumore eccessivo) che lo possano innervosire, e transitando soprattutto da corridoi esterni.
 

I REQUISITI COMPORTAMENTALI ED IGIENICI. Perché possa avere accesso all’ospedale, il cane deve rispettare alcuni requisiti. Eccone alcuni: deve, comprensibilmente, essere un animale tranquillo e senza segni di stress e/o aggressività, non deve essere di facile e frequente abbaiata, non deve essere un cucciolo di età inferiore agli 8 mesi.
A tutela della sicurezza igienico-sanitaria, deve inoltre essere “preparato” alla visita al suo piccolo padrone: deve essere sottoposto a visita veterinaria con rilascio di attestato che ne prova le condizioni di salute e indica il numero del microchip e deve inoltre risultare regolarmente vaccinato contro le zoonosi più comuni e risultare negativo sia per ectoparassiti che per parassiti enterici.
Almeno 24 ore prima della visita in ospedale deve inoltre essere toelettato con uno shampoo antimicotico ed immediatamente prima della visita il pelo dell’animale va accuratamente spazzolato per eliminare il pelo caduto.
 

FORMAZIONE PER GLI OPERATORI. Tutte queste, imprescindibili, accortezze fanno sì che la visita del cane possa svolgersi in completa sicurezza. La lunga esperienza del Meyer nel campo dell’attività ospedaliera assistita da animali ha fatto sì che si potesse redigere un protocollo con “cognizione di causa”, che non perdesse di vista l’importanza degli aspetti comportamentali dell’animale. Proprio per governare bene anche questi ultimi, insieme all’Associazione Antropozoa verranno organizzati corsi specifici a numero programmato, per formare gli operatori sanitari interessati a svolgere questa attività.