Firenze, 15 gennaio 2014 - C'era anche un subappalto per lavori agli Uffizi tra le commissioni che, usando metodi illeciti, erano state concesse a due ditte edili, attive in Toscana, dietro le quali si celavano esponenti affiliati al clan camorristico dei Casalesi. E' quanto emerso dalle indagini condotte da Guardia di Finanza e D.D.A. di Firenze, nell'ambito dell'operazione chiamata 'Atlantide'. L'organizzazione criminale aveva generato un grande volume di fatture false che permetteva alle società edili di truffare il fisco e di perseguire così una concorrenza nei confronti delle altre ditte toscane "sleale e inquinata", come l'ha definita, parlando con i giornalisti, il sostituto procuratore della D.D.A. di Firenze, Tommaso Coletta.

Gli appalti, per lo più privati, ma, appunto, anche importanti pubblici, erano ottenuti, generalmente, senza che i committenti potessero immaginare cosa si celasse dietro a quelle due ditte. Alla domanda se il subappalto fiorentino riguardasse in particolare i Grandi Uffizi, gli inquirenti si limitano a rispondere che sono lavori realizzati dopo il 2007.

Tra i lavori ottenuti da due società edili riconducibili al clan dei casalesi, figura anche la villa di Sting,
in Valdarno
. Questa zona della Toscana era infatti quella di maggior riferimento per l'organizzazione criminale.

L'operazione della Finanza ha portato all'arresto di sei persone .Sono stati sequestrati anche beni in Toscana ed in Campania per un valore complessivo di oltre 11 milioni di euro.