Firenze - TUTTO il giorno a scuola, coi suoi alunni, fino quasi a sera. La professoressa Agnese Landini Renzi ha passato così la prima giornata da first lady del Pd della nuova era.

SODDISFATTA per tutta quella parte del discorso trionfale di domenica sera che il marito Matteo ha dedicato al riscatto della dignità della scuola e degli insegnanti, alla presa di coscienza che solo ripartendo dall’educazione si potrà rifondare davvero l’Italia. Agnese, quanto l’ha toccata l’appello di Matteo in difesa della scuola e dei vecchi principi del rispetto che i genitori debbono agli insegnanti?

«Moltissimo, sono molto orgogliosa delle parole di mio marito. Quello della scuola è l’unico ambito di cui mi sento di parlare con lui con piena conoscenza, per esperienza diretta mia e di tanti miei colleghi precari. Sì, sulla scuola posso aprirgli uno squarcio sulla realtà. Lui va spesso nelle scuole, ma alle elementari, io gli spiego cosa succede alle superiori».

Contenta dello strepitoso risultato delle primarie?
«Sì sono felice—continua questa giovane signora dagli occhi verdi e il fisico da modella, schiva, serena, decisa, sposata con Matteo dal 1999,mammadi Francesco, Emanuele ed Ester—ma non per me. Sono contenta che tante persone per bene, che pagano le tasse e non usano le spintarelle, oggi hanno qualcuno in cui credere come Matteo».

Cosa avete fatto dopo il trionfo dei voti e delle emozioni?
«Era tardissimo, siamo tornati subito a casa, i bambini dormivano. Solo ieri mattina quando si sono svegliati Matteo ha potuto scherzare e giocare con loro per un po’ prima che andassero a scuola». 

Adesso vedrà suo marito ancora meno di prima?
«È nei fatti, gli impegni crescono ma noi costruiamo la nostra famiglia ogni giorno, mattone su mattone. Io, Matteo e i nostri figli che sono per noi la cosa più bella e più importante del mondo. Come ogni genitore sa».

Ora aumentano per suo marito anche le responsabilità...
«Sì, tante responsabilità, tanto impegno. Ma questo della nomina a segretario del Pd per lui è un punto di partenza. Vedremo col tempo, alla fine, se avrà fatto un buon lavoro.E anche Matteo sente questa responsabilità».

Cosa le è piaciuto di più del discorso dopo la vittoria?
«Il richiamo all’agire non solo per noi ma per il bene di tutti. Mi ha colpito la citazione delle parole di Nelson Mandela, in quel siamo fatti per risplendere c’è il nostro futuro».

INUTILE chiederle il significato di quel «Grazie Agnese, tu sai perché», pronunciato da Matteo nell’ebbrezza della vittoria. Lei sorride e si tiene stretto il loro segreto.