Firenze, 3 gennaio 2014 - E’ UNA ECCELLENZA fiorentina nel mondo per l’arte incisoria e la stampa ma anche un ‘colosso’ come Pineider, che ha fornito case reali e casate nobili, sembra toccato dalla crisi. Questa mattina dalle 10 i lavoratori delle Antiche Officine Pineider, 14 più quattro commesse impiegate nel negozio del centro fiorentino, hanno effettuato un presidio davanti all’azienda a Vallina, Bagno a Ripoli, per protestare, in particolare, contro il licenziamento di una giovane dipendente avvenuto la vigilia di Natale e per scongiurare possibile scenari più bui per il futuro.

«Il licenziamento è stato un fulmine a ciel sereno — sottolinea Chiara Liberati di Filcams Cgil — perché questa eventualità non era mai stata neppure ventilata dall’azienda. Fra l’altro nell’incontro che le organizzazioni sindacali e le Rsa aziendali avevano avuto, neanche un mese fa, nella sede di Confindustria, il legale rappresentante non ci aveva dato alcuna indicazione precisa sui progetti per risollevare l’azienda rimandandoci a gennaio per la presentazione di un piano industriale. Invece prima di Natale è arrivata la comunicazione del licenziamento di una lavoratrice con grande esperienza, fra l’altro, perché impiegata in Pineider dal 1999: da qui la scelta di dare il via dal 30 dicembre allo stato di agitazione e agli scioperi. Nell’azienda, fra l’altro — continua Liberati — lavorano due persone che già percepiscono una pensione. Da parte nostra — conclude — faremo tutto il possibile perché la Pineider, azienda che per 240 anni ha fatto la storia di Firenze non sia distrutta e, soprattutto, mantenga il suo alto profilo e non vada verso una omologazione che equivarrebbe, sicuramente, a una futura chiusura».
 

Sandra Nistri