Firenze, 23 dicembre 2013 - Volete pagare un caffè col bancomat e il gestore, magari con un po’ di imbarazzo, vi risponde che preferirebbe i contanti? Ecco, col nuovo anno non sarà più possibile. Se il cliente chiederà di pagare con le carte, il commerciante non potrà più rifiutarsi. “Per la verità neanche adesso diciamo di no – allarga le braccia Claudio Catalani, uno dei titolari delle Giubbe Rosse -. Soprattutto per gli stranieri pagare anche un semplice caffè con la carta di credito è una cosa normale. Vero è che in America e in Inghilterra le commissioni sono bassissime. Da noi, invece, ci costringono a fare un ulteriore regalo alle banche che, ovvio, finisce per erodere i nostri margini di guadagno”.

A lanciare l’allarme sull’ennesimo sgradito balzello è Confcommercio Firenze. “Non siamo contro l’innovazione, ma allo stesso tempo non possiamo tollerare un ulteriore aggravio dei costi”, la posizione dell’associazione. “Visto il periodo di difficoltà, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è una nuova tassa”, riflette il presidente Jacopo De Ria. Che accusa: “E’ intollerabile che le banche diventino un socio occulto. A questo punto l’alternativa è una sola: se l’uso della moneta elettronica diventerà obbligatorio, le commissioni dovranno essere azzerate”. Già, perché tra noleggio del Pos (per il quale si arriva anche a pagare un canone di 15-20 euro al mese), spese per la telefonata che parte non appena viene strisciata la carta e commissioni bancarie (basse per il bancomat (0,50-1%), più alte per le carte di credito: dall’1 al 3-4%), - per gli esercenti c’è poco da stare allegri.

“E’ una politica pro-banche – non ha dubbi Luca Parlascino, titolare del negozio ‘Ricami Veronica’ -. Adesso il 50% dei nostri clienti chiede di pagare con le carte. Noi non diciamo mai di no. Ma non capisco perché adesso la moneta elettronica debba diventare obbligatoria. Tutto per far circolare più denaro nel circuito bancario…”. La pensano alla stessa maniera da Golf, negozio di gadget e giocattoli di via Calimala: “Ci vorrebbe almeno un tetto minimo. Insomma, sotto i 10-15 euro è un’assurdità”. Plaude invece alla novità Sandra del negozio di calzature ‘La Badia’: “L’80% dei nostri clienti paga con bancomat o carta di credito. E praticamente tutti gli stranieri usano le carte. Quindi, per noi non cambierà nulla. Credo comunque che pagare con la moneta elettronica sia la cosa migliore, anche per un discorso di trasparenza e di tracciabilità”. Senza contare la comodità. “A volte di fronte ai fogli da 500 euro non sappiamo come fare i resti”. Se il 70% dei clienti dei ristoranti già usa carta di credito e bancomat, la percentuale si abbassa al 50% nei negozi più piccoli e nelle agenzie di viaggio (“In alcuni casi è impossibile accettare la moneta elettronica perché le commissioni arrivano a mangiarsi il 30% dell’incasso”, spiegano i titolari) ed è prossima allo zero, chiaramente, per quanto riguarda i bar o edicole. Idem gli ambulanti, che riferiscono di un “5% di clienti che pagano con le carte”.