Firenze, 1 dicembre 2013 - IL DECRETO del governo ha abolito la seconda rata Imu sulla prima casa. In realtà i residenti di tanti comuni, anche nella provincia di Firenze, si troveranno a gennaio a pagarla comunque. Le cifre non saranno altissime, ma aggiunte alle nuove tasse e ad una crisi che morde sempre di più, finiranno per pesare, e non poco, sui bilanci familiari. Una ministangata in piena regola, dunque, dalla quale si salveranno solo i residenti dei Comuni che hanno deciso di mantenere l’aliquota base dello 0,4 per cento. In quel caso, infatti, la seconda rata Imu sull’abitazione principale non si pagherà. Diversamente andrà dove l’amministrazione locale ha deciso o deciderà (c’è tempo fino al 9 dicembre per pubblicare la delibera) un aumento dell’aliquota. In questo caso sui cittadini graverà il quaranta per cento della maggiorazione, mentre il restante sessanta per cento sarà invece a carico dello Stato.

NON SUCCEDERÀ a Firenze, dove la seconda rata sulla prima casa non si pagherà, in quanto Palazzo Vecchio, grazie alla decisione del sindaco Renzi, ha deciso di applicare l’aliquota ordinaria dello 0,4 per cento. Nella provincia, invece, molti Comuni hanno deliberato aliquote più alte e i cittadini dovranno prepararsi al pagamento, da effettuarsi entro il prossimo 16 gennaio. Come i residenti di Greve in Chianti, comune che per le abitazioni signorili, ville e castelli prevede un’aliquota dello 0,6 per cento. Idem per quanto riguarda Fiesole, dove l’aliquota sull’abitazione principale è stata ritoccata, passando dallo 0,5 allo 0,6 per cento. A gennaio i residenti dovranno sborsare, secondo le stime, dai 20 ai 50 euro a testa, più le spese per i calcoli. Si pagherà come acconto alla Tasi. Aliquota dello 0,55% a Dicomano, mentre, tra le amministrazioni comunali che hanno deliberato un’aliquota al 5 per mille ci sono Scandicci, Bagno a Ripoli, Firenzuola, Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Vicchio, Rufina, Pelago, Pontassieve, Vaglia e Incisa Valdarno. Leggermente meglio va ai residenti di Impruneta, Londa, Signa, Castelfiorentino, dove l’aliquota è di poco più contenuta, allo 0,48%. Stessa aliquota per Campi Bisenzio, dove i residenti speravano di risparmiare una somma stimata tra i 100 e i 300 euro. A San Casciano l’aliquota è allo 0,46% e a San Godenzo, San Piero a Sieve, Vinci e Rignano allo 0,45. Infine, è allo 0,43 a Reggello, Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa. La beffa, insomma, è servita.

mo.pi.