Firenze, 27 novembre 2013 - Raffaele Sollecito passerà le prossime settimane impegnato negli studi universitari, tra la Puglia e Verona. Per lui e per Amanda Knox ieri la procura generale di Firenze ha chiesto la condanna nell'appello bis per l'omicidio di Meredith Kercher. Il giovane sosterrà entro il prossimo mese l'ultimo esame per la laurea specialistica in ingegneria informatica, con specializzazione in realtà virtuale.


Anche oggi Raffaele Sollecito non vuole commentare la requisitoria del pg di Firenze Alessandro Crini. Il padre Francesco ha comunque spiegato come sia rimasto "stupito" dalla ricostruzione dell'accusa che ha individuato il movente del delitto in un'arrabbiatura della Kercher dopo che Rudy Guede si era recato in bagno senza tirare lo sciacquone. "Abbiamo attraversato ormai tre gradi e mezzo di giudizio - ha detto Francesco Sollecito - ed è l'ennesima versione dell'accusa. Vuol dire che non hanno certezze e punti fermi, quindi devono cambiare i fatti". Secondo il padre di Raffaele "è fondamentale che il pg abbia ricollocato la morte di Meredith tra le 21.30 e le 22".


"Concordo con questa ricostruzione - ha aggiunto - ma a quell'ora Raffaele e Amanda erano a casa come dimostra l'interazione con il pc alle 21.28 accertata dalla polizia postale. Hanno visto un film e devono essere usciti verso le 21.50. Uno dei testimoni, Antonio Curatolo, dice di averli visti intorno alle 22 in piazza Grimana. E tutto cio' dimostra - ha concluso Francesco Sollecito - che Raffaele e Amanda nulla hanno a che vedere con l'omicidio di Meredith Kercher".