Firenze, 23 novembre  2013 - VI RICORDATE la storia del cocker Boh gettato in un cassonetto, salvato e poi adottato e purtroppo morto dopo poche settimane? Nei giorni scorsi si è verificato un altro caso del genere: nella zona industriale di Scandicci un anziano maltesino toy di circa 2 chili e mezzo è stato trovato in un cassonetto. Ha rischiato di essere tritato insieme ai rifiuti. Il povero animale ha avuto la fortuna di essere notato da un operatore ecologico al momento del trasferimento meccanico dei rifiuti dal cassonetto al camion, proprio un attimo prima che venisse schiacciato. L’uomo ha chiesto aiuto a una volontaria dell’Oipa, la quale a sua volta ha subito allertato le guardie zoofile Oipa di Firenze.

 

«Bisou, così è stato ribattezzato dalla volontaria che l’ha salvato - raccontano dall’Oipa - è un maltese toy bianco di circa 8 anni, sprovvisto di microchip e di altri segni di riconoscimento, e al momento del ritrovamento si trovava in condizioni pietose. Sporco, spaventato, presentava una massa sul posteriore composta da feci con vermi e larve. Visitato dal medico veterinario e portato in stallo da una volontaria Oipa, appare ora in buone condizioni di salute, anche se non ha ancora superato il forte trauma, e cerca una famiglia che gli regali una seconda possibilità».

 

Le guardie zoofile dell’Oipa hanno depositato una notizia di reato presso la Procura della Repubblica di Firenze: le ipotesi di reato formulate contro ignoti sono di maltrattamento, abbandono e uccisione di animale. Gettare un cane vivo in un cassonetto della spazzatura rappresenta infatti la palese volontà di causarne la morte, con l’aggravante della premeditazione. «Alla base di questo drammatico episodio va ravvisata la mancanza di misure adeguate nella prevenzione del randagismo, dell’abbandono e del maltrattamento in generale» ha commentato Emiliano Ficalbi, delegato Oipa Firenze «Il cane potrebbe essere stato gettato via perché troppo anziano e quindi non più utilizzabile per la riproduzione di altri cani “di razza” da immettere sul mercato. Inoltre, anche in questo caso, la presenza del microchip avrebbe permesso di risalire al proprietario: è quindi necessario intensificare i controlli anche su questo fronte». Per adottarlo: 392.0983576.

 

Patrizia Lucignani