Firenze, 22 novembre 2013 - E’stata inaugurata ieri sera la sede della prima Misericordia in Terra Santa, a Betlemme: nel 2014 il via all’attività che sarà rivolta all’aiuto sanitario e all’assistenza sociale alla popolazione palestinese.

Alla cerimonia erano presenti il il sindaco di Betlemme, il console generale di Svezia, il vice console d’Italia, il Ministro del turismo palestinese, rappresentanti dell'Unesco, autorità locali e padre Ibrahim Faltas.

“Vi invito a non avere fretta perché per avere risultati bisogna seminare e lavorare il terreno. Ma certamente ci sono le condizioni per fare tanto, in una terra dove la speranza è una dote indispensabile per operare” ha detto monsignor Luciano Giovannetti, vescovo emerito di Fiesole, presidente della Fondazione Giovanni Paolo II.

Il presidente della Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia (che ha sede a Firenze), Roberto Trucchi, è intervenuto ringraziando e impegnandosi a nome delle 800 Misericordie ad aprire la sede dal 2014: all’inizio, nelle prime 2 settimane di ogni mese, e poi progressivamente anche di più. “Attiveremo un pulmino per i trasporti sociali e successivamente anche i due ambulatori –ha detto-. Manderemo volontari dalle nostre Misericordie d'Italia. Finora abbiamo avuto molti riscontri positivi e speriamo che si mantengano. Che Iddio ve ne renda merito.”

La Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia, in collaborazione con la Fondazione Giovanni Paolo II, ha acquistato 3 anni fa un edificio a Betlemme da dedicare, in parte, a una sede della Misericordia che svolga servizi sul territorio palestinese. I lavori di ristrutturazione, di cui si è fatta carico la Confederazione con un parziale finanziamento dell’Autorità Palestinese, sono stati recentemente ultimati e nei prossimi mesi l’attività della Misericordia prenderà il via: a Betlemme consisterà nell’aiuto sanitario e nell’assistenza sociale alla popolazione palestinese, anche grazie all’utilizzo di un pulmino.
Dall’Italia partiranno poi giovani volontari delle Misericordie, in turni settimanali o quindicinali, che avranno anche la possibilità di conoscere la lingua e la cultura araba.
In secondo luogo, i giovani palestinesi che opereranno alla Misericordia di Betlemme potranno essere ospitati in Italia −presso alcune Misericordie che ne daranno disponibilità− per favorire la conoscenza e lo scambio di culture di pace, consentendo loro di conoscere il modello di solidarietà e fratellanza delle Misericordie italiane.

Infine la Confederazione e le Conferenze regionali delle Misericordie organizzeranno periodicamente pellegrinaggi in Terra Santa al fine di diffondere nel Movimento l'attenzione per questi luoghi e la sensibilizzazione verso i cristiani di Palestina.

Per coinvolgere i giovani in questa nuova e importante attività di volontariato saranno creati video, brochure, pagine sui principali social network e un apposito sito internet per informare, scambiare notizie e promuovere la raccolta fondi.