Firenze, 08 novembre  2013 - Dopo l'omaggio a Gerusalemme ora tocca al cuore della Comunità ebraica fiorentina festeggiare Gino Bartali riconosciuto "Giusto tra le Nazioni" per il suo impegno a favore degli ebrei negli anni bui della seconda Guerra mondiale, del nazifascismo e delle incivili leggi razziali. L'appuntamento è per lunedì 18 novembre alle 10.30 nella sinagoga di Firenze (in via Farini).

Una data ufficiale annunciata www.moked.it, il portale dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (punto di riferimento nel web per il mondo ebraico italiano e per chi è interessato a questa realtà) che arriva a due mesi dal riconoscimento dello Yad Vashem per la sua azione di salvataggio durante il nazifascismo è infatti ufficiale la data della solenne cerimonia che renderà omaggio al campione di Ponte a Ema, una delle leggende del ciclismo mondiale di tutti i tempi.

Nella sua motivazione, lo Yad Vashem sottolinea l'importanza della "rete ebraico-cristiana, messa in piedi a seguito dell’occupazione tedesca e all’avvio della deportazione degli ebrei, che ha salvato centinaia di ebrei locali ed ebrei rifugiati dai territori prima sotto controllo italiano, principalmente in Francia e Yugoslavia".

"Bartali _ continua il museo della Shoah di Gerusalemme_ ha agito come corriere della rete, nascondendo falsi documenti e carte nella sua bicicletta e trasportandoli attraverso le città, tutto con la scusa che si stava allenando. Pur a conoscenza dei rischi che la sua vita correva per aiutare gli ebrei, Bartali ha trasferito falsi documenti a vari contatti e tra questi il rabbino Cassuto".

Il presidente della Comunità ebraica fiorentina, Sara Cividalli,  conferma l'appuntamento di lunedì mattina al quale interverrà anche il sindaco Matteo Renzi e saranno invitati alcuni testimoni del coraggio di Bartali.

A partire dall'ebreo fiumano Giorgio Goldenberg, che proprio al giornale dell'ebraismo italiano Pagine Ebraiche rivelò di essere stato nascosto in una cantina di proprietà del ciclista in via del Bandino. Un invito sarà indirizzato anche a Giulia Donati Baquis.