di Gigi Paoli

Firenze, 6 novembre 2013 - «HO MOLTE cose da dire». Sguardo basso e via verso l’albergo. E dunque Raffaele Sollecito — contro ogni pronostico della vigilia ma anche esattamente come assicurato dal padre — è tornato da Santo Domingo. E questa mattina entrerà per la prima volta al palagiustizia di Firenze per partecipare al secondo processo d’appello per l’omicidio di Meredith Kercher che lo vede imputato assieme ad Amanda Knox. «Non facciamo interviste né rilasciamo dichiarazioni — ha detto ieri il padre Francesco dopo lo sbarco del figlio all’aeroporto fiorentino di Peretola —. Ci prepariamo all’udienza dove con tutta probabilità Raffaele farà dichiarazioni spontanee».+

La diretta Twitter con hashtag #meredithnazione

SARÀ dunque un’udienza al calor bianco, quella che si aprirà stamani alle 9.30 davanti al presidente della corte d’assise d’appello Alessandro Nencini. I primi a salire sul banco dei testimoni saranno i due carabinieri del Ris di Roma che la corte aveva incaricato per svolgere la perizia su una traccia di dna trovata fra l’impugnature e la lama del coltello recuperato a casa di Sollecito e giudicato l’arma del delitto. Le analisi hanno rilevato una quantità di materiale genetico «estremamente esigua» con «un elevato grado di compatibilità»’ con «il profilo genetico di Amanda». Dopo l’illustrazione della perizia da parte dei Ris parleranno i consulenti delle difase degli imputati, quelli della famiglia Kercher e quelli del sostituto procuratore generale Alessandro Crini.

SI ANNUNCIA pertanto un’udienza molto tesa e combattuta, destinata a concludersi solo nel tardo pomeriggio con le annunciate dichiarazioni di Raffaele Sollecito. Il palagiustizia di Firenze è blindato, stamani si annunciano centinaia fra giornalisti, fotografi e telecamere. Le prossime udienze si svolgeranno il 25 e il 26 novembre prossimi, la sentenza dovrebbe arrivare entro dicembre.