Firenze, 4 novembre 2013 - Costerebbe sei miliardi di euro di danni un'alluvione a Firenze come quella del 4 novembre 1966. E' uno dei dati forniti durante un convegno organizzato a 47 anni esatti dalla tragedia che sconvolse Firenze. La stima è stata presentata nell'ambito dell'incontro dal titolo "La prevenzione e i costi delle alluvioni" organizzato da "Progetto Firenze 2016", realta' presieduta dall'ex sindaco Mario Primicerio.

Nonostante sia migliorata la tecnologia e la sorveglianza, la paura di un nuovo alluvione rimane nel profondo di molti fiorentini. E non sono mai troppo poche le attività di prevenzione.

IL CONSIGLIO COMUNALE DEDICATO - "La cifra di 30 mln di euro stanziata dalla legge di Stabilita', e' poco meno che un'inezia. E questo e' inaccettabile". Lo ha detto il sindaco di Firenze e candidato alla segreteria del Pd, Matteo Renzi, intervenendo al consiglio comunale dedicato alla commemorazione del 47esimo anniversario dell'alluvione di Firenze, riferendosi alle risorse destinate al dissesto idrogeologico previsto dalla legge di Stabilita'. "Trenta milioni di euro - ha concluso Renzi - sono la dimostrazione di un Paese che non sa guardare al futuro".

COSA SUCCEDEREBBE IN UN'ALLUVIONE OGGI - Come spiegato da Fabio Castelli, professore di idrologia dell'Ateneo fiorentino, ''i danni agli edifici e alle attivita' economiche ammonterebbero a oltre 6 miliardi, ma questa stima non tiene conto di quelli ai beni culturali e artistici e a tutto il patrimonio fiorentino. I danni sarebbero concentrati per la meta' nei quartieri del centro ma anche le zone a valle di Firenze, in particolare Argingrosso, non sarebbero in sicurezza''.

I quartieri del centro storico, ha aggiunto, ''tornerebbero a livelli di allagamento intorno ai 6-7 metri nelle zone piu' colpite, come quella di Santa Croce, in linea con quanto avvenne nel 1966''. 

Nel corso dell'incontro e' stata proiettata anche un'intervista sull'alluvione al maestro Franco Zeffirelli, realizzata dal giornalista de La Nazione Sandro Bennucci. Tra gli obiettivi dell'associazione 'Firenze 2016', quello di realizzare una serie di eventi in vista del 50mo anniversario dell'alluvione come la nascita di un museo nel complesso di Santa Croce, e di un Centro di documentazione sulle alluvioni nelle citta' d'arte.

LIBRI NON RESTAURATI - A 47 anni dall'alluvione di Firenze del 4 novembre 1966, circa 20mila libri custoditi nella Biblioteca nazionale centrale e che finirono sott'acqua, non sono stati ancora restaurati. E' un altro dei dati forniti al convegno. ''Il restauro dei libri non e' ancora terminato - ha spiegato - Nei tre anni immediatamente successivi all'alluvione tutti i volumi dei considdetti 'fondi antichi', ovvero il magliabechiano e il palatino, furono lavati, rimessi in magazzino. Il libri furono impacchettati con le segnature in ordine e sono quindi consultabili''. Ad oggi, ha spiegato, ''i libri 'finiti' e restaurati sono circa due terzi e ne mancano ancora circa 20 mila''. A finire alluvionati, ha ricordato ancora, furono ''circa 59mila volumi della Magliabechiana e circa 11mila della Palatina''.

ARRIVANO GLI ARGINI GONFIABILI - Una serie di argini gonfiabili e paratie da utilizzare in caso di piena dell'Arno per contenere possibili esondazioni a Firenze o in altre territori. E' lo strumento di cui la Toscana si dotera' a partire dal prossimo anno e gia' utilizzato in altri paesi europei (come Francia e Ungheria) e negli Stati Uniti (sul Mississipi, nella stato della Luisiana, nello stato di Washington). Ad annunciarlo e' stato oggi il presidente della Regione Enrico Rossi.

La Regione prevede una gara per la fornitura, il montaggio, e la manutenzione di questi nuovi strumenti, con una spesa di circa 5 milioni per cinque anni. Gli argini gonfiabili saranno collocati nel tratto tra il viadotto Marco Polo e il ponte San Niccolo'. Le paratie saranno messe in parte del tratto che va da ponte San Niccolo' e quello di Santa Trinita'. La lunghezza degli argini gonfiabili ammontera' complessivamente a 3,5 km (in sponda destra e sinistra d'Arno) e quella delle paratie di 2,2 km (solo in sponda destra). Rossi ha specificato che ''questo non sara' comunque un intervento rivolto solo a Firenze ma questi strumenti saranno utilizzabili laddove ci sara' bisogno''.

L'intervento permettera' di contenere eventuali esondazioni del fiume, limitando cosi' i danni. Per montare i 3,5 km di argini gonfiabili, e' stato spiegato, sono necessari 16 uomini per massimo 4 ore, piu' 10 tra camion e furgoni. Per le paratie serve ugualmente l'impegno di 16 uomini per un massimo di 4 ore, piu' 5 camion. Per ottenere lo stesso risultato di tempo, lunghezza e altezza utilizzando i tradizionali sacchi di sabbia sarebbero invece necessari 7mila uomini e 200 camion.