Firenze, 2 novembre  - MARATONE alcoliche low cost nelle notti fiorentine. Paghi quindici euro, metti il braccialetto e bevi finchè ce la fai: dalle dieci alle venti bevute.
Partiamo dalla fine, da decine di americane stese per strada e sui marciapiedi di Santa Croce e risaliamo all’inizio, cioè a un volantino, distribuito in San Lorenzo, su cui leggiamo: ‘Bar Crawl’ che significa più o meno ‘strisciare per bar’. Sul flier anche orario e luogo: 21.30 in piazza Duomo. Incuriositi ci presentiamo: al nostro arrivo una settantina di stranieri, qualcuno ha in mano il nostro stesso invito, tutti pronti per partire per il ‘Bar Crawl’, una specie di tour alcolico organizzato da alcune guide durante il quale si bevono cocktail e shottini a go go. Ad attendere il gruppo in piazza Duomo due pr — a sentirli parlare ci sembrano americani —, uno scambio di battute e subito le ‘dritte per la nottata’. «Il tour comprende tre locali e un club, alcol a volontà e divertimento assicurato».
Alle 21.50 in punto si parte per il trekking alcolico.

La prima fermata è in zona. I due organizzatori prendono 15 euro e consegnano un braccialetto arancione che sarà il biglietto d’ingresso anche per le successive visite.
Sono davvero in tanti i partecipanti, almeno una settantina, tirano fuori i soldi e prendono il braccialetto. Documenti? Macchè, zero assoluto.
Nemmeno a parlarne, l’importante è far cassa. Due italiani tirano fuori i soldi per avere il braccialetto ma li bloccano: «Solo studenti, solo stranieri. No italiani». Tradotto: gli organizzatori del tour non vogliono persone che possano raccontare la speciale maratona.
Passano trenta minuti e i ragazzi ingoiano almeno cinque shots, uno dopo l’altro, come se fossero acqua. Come dire, benvenuti a Firenze.
Alcuni escono in strada, barcollano, berciano a squarciagola. L’alcol a poco a poco sale. Le guide allora radunano i ragazzi per accompagnarli nel secondo locale. «Abbiamo bevuto di tutto, alcol di scarsissima qualità, a base di vodka. Eppoi la musica a tutto volume dava alla testa». Dopo poco più di un’ora in pochi stanno ancora in piedi, qualcuno rigurgita alcol, altri non si tirano indietro di fronte alle bottiglie di birra che scintillano dalla vetrina di un minimarket.
 

Una specie di surf etilico che, ideato a Londra, va sempre più di moda anche a Firenze, proprio nel momento in cui si cercano soluzioni contro gli abusi di alcol.
Ma come funzionano? Con una quota di 15 euro si girano dai quattro ai sei posti e si beve fino a quando i giovani stranieri non sono abbastanza sbronzi. Un tour dura in media quattro ore, alla faccia dei regolamenti a tutela della notte.
Sono passate da poco le 24, un guazzabuglio di minigonne, urla e tacchi a spillo, rimbalza nella zona di Santa Croce. «Da settanta siamo rimasti in una trentina, anche qui ci hanno imbottiti di alcol». Il gruppo si disperde. Le straniere sono prese di mira da alcuni ragazzi italiani. Si allontanano con loro, «sono ubriache, chissà come andrà a finire».
 

La notte ammicca. Via dei Benci come via Verdi sono centrifughe alcoliche fuori controllo, le macchine sono in coda, non passano, i residenti non riescono a entrare nei portoni delle proprie case. Il popolo dei nottambuli si diverte, è la grande serata di Halloween mentre i sopravvissuti si dirigono verso l’ultimo stop dell’alcol tour. Solo una ventina ce la fanno a portare fino in fondo la maratona alcolica. Sono ubriachi fradici. Verso le due e mezza l’ultima cartolina: due ragazze sdraiate nel mezzo di strada, le loro compagne di viaggio, invece, sul marciapiede, in una pozza di vomito. Tutte e quattro hanno al polso lo stesso braccialetto, quello arancione.