Firenze, 30 ottobre 2013  - Ci mancava solo il parkour nel cuore di Firenze. Piazza del Duomo come la banlieue di Parigi, piazza della Signoria come le rampe della periferia berlinese, la chiesa di Orsanmichele come il lungo canale di Amsterdam.  Altro che scalate sul cemento anonimo e sul ferro che graffia. Stavolta gli allenamenti hanno avuto come palestra il centro storico fiorentino, patrimonio mondiale tutelato dall’Unesco. E così, dopo la movida molesta estiva, è andato in scena il nuovo show autunnale.

Agili, veloci, precisi: saltano da un monumento all’altro, si arrampicano sui lampioni, scalano i palazzi, le chiese, le dimore storiche. Lunedì, esterno notte. Una sessantina di ginnasti metropolitani si impossessa della città, dei suoi monumenti con il suo carico di storia e valore artistico. Poche persone in giro, soltanto qualche turista incuriosito e i soliti ‘piazzisti di chincaglierie’ schierati in forze con i loro tappetini d’ordinanza.

Sono le 22.30, siamo in piazza del Duomo. Gli insoliti sportivi piombano nel silenzio della notte. Arrivano in gruppo, si fermano proprio davanti alle scalinate di Santa Maria del Fiore. La curiosità cresce, il gruppetto di spettatori aumenta. L’allenatore sceglie il sagrato, gli altri costeggiano le scalinate. Scaldano i muscoli e via a flessioni e addominali. Non in palestra, ma nel cuore storico della città. Possibile? Sì.

Mancava per davvero solo la musica ad accompagnare il folkloristico allenamento del gruppo di ragazzi, muscoli tirati, borraccia alla mano e zainetto sulle spalle. Si tratta dell’associazione di ‘ginnasti metropolitani’ che cerca di sfuggire all’ordinario proponendosi di vivere la città in un modo tutto nuovo. E così è stato. Ecco che il sagrato del Duomo si trasforma in un tappeto per addominali, il cancello in ferro che delimita il corridoio d’ingresso della Galleria degli Uffizi in un cordolo per equlibristi e la facciata di Palazzo Vecchio in un muro per esercitarsi con l’arrampicata.

Nessun problema di ordine pubblico, assolutamente. E nessun danno materiale. Soltanto un invidiato centro storico che somiglia a una casbah, dove tutti possono fare tutto e tutto è praticabile.
Si spostano con estrema coordinazione: dalle panchine di piazza della Repubblica saltano sul lampione, poi sbucano proprio davanti alla chiesa di Orsanmichele dove sono alle prese con il controllo della velocità e del movimento. Sembra di assistere al vecchio ‘un, due, tre: stella’ e chi arriva prima tira un pugno al portone del luogo sacro.

Invece, per gli esercizi di mantenimento dell’equilibrio sono stati scelti nientemeno che gli Uffizi. Per la precisione, la sbarra di ferro che delimita l’ingresso principale. Il primo, avanti il secondo. Finiti gli esercizi, uno alla volta e sempre in gruppo, i ginnasti si spostano all’angolo con Palazzo Vecchio. La difficoltà dell’allenamento aumenta. Dal riscaldamento in piazza del Duomo si passa all’arrampicata.

Sono stati una decina i più coraggiosi quelli che hanno tentato la scalata del fortino dell’amministrazione comunale. Firenze, patrimonio dell’Unesco trasformata in palestra a cielo aperto. L’ultimo show della lunga lista di offese alla città.