Firenze, 10 ottobre 2013 -  La fabbrica dell’utopia divenuta realtà, della bontà che genera profitto, si trova a Calenzano in via Petrarca

La BB Holding è un’azienda meccanica di precisione, unica in Italia perché Marco Bartoletti, 51 anni, sposato, due figli, l’imprenditore che la conduce e che l’ha fondata 23 anni fa, assume persone che hanno un tumore, o soffrono di autismo, oppure hanno problemi psichici o sono ex tossicodipendenti. Non solo li assume. Ma li cerca per assumerli.

Umberto Veronesi, uno degli oncologi più famosi del mondo, ad agosto gli ha dedicato una pagina intera del suo blog raccontando la sua storia. Andate a leggerla. Lo ha chiamato l’uomo con la stella nel cuore, un uomo eccezionalmente buono il cui sogno appena potrà - scrive Veronesi - è quello di aprire un’azienda che impiega soltanto malati: "Saranno soci, la gestiranno e vi lavoreranno - ha detto - Scommettiamo che sarà un successo?".

Di recente la Fondazione italiana delle associazioni volontari in oncologia ha assegnato a Bartoletti il Cedro d’oro, riconoscimento dato ogni anno a chi si è distinto nella lotta contro il tumore: "Un imprenditore illuminato che ha trasformato in realtà l’utopia del lavoro per i malati di cancro", questa la motivazione. Lui non si è scomposto più di tanto: "Se nella società esistono i malati di cancro, come si può pensare che non ci siano in un’azienda?".

Un giorno gli si presentò una giovane donna per un colloquio di lavoro: piangeva, disse che si era presentata solo per buona educazione perché il giorno prima le avevano diagnosticato un tumore e quindi capiva che il lavoro era svanito. Lui le rispose che, anzi, essere ammalata era un buon motivo per lavorare e che quindi l’assumeva.
Un’altra mamma si presentò per un colloquio. Aveva il figlio affetto dalla sindrome di Duchenne. Lui capì che aveva perduto il lavoro proprio per i problemi legati al figlio malato. E ovviamente assunse anche lei. Non solo. Da quel giorno la BB sostiene la Parent Project onlus, l’associazione di genitori e il centro che a Calenzano combatte contro la distrofia muscolare di Duchenne. E’ l’unico centro del genere in Italia.

Ma in un'Italia in cui i giovani arrancano nei lavori precari l’azienda di Bartoletti è speciale anche per i sani, ricorda anche Veronesi. Alla BB di fatto non ci sono i sindacati (sono tre i lavoratori iscritti al sindacato). Non perché vi sia un’avversione di principio nei loro riguardi ma perché non ve n’è bisogno. Non c’è mai stata un’ora di sciopero. E quella di Bartoletti più che un’impresa somiglia a una grande famiglia o meglio, a una famiglia trasformata in un’impresa.

C’è una psicologa a disposizione del personale, raccontano che le donne in maternità hanno un trattamento speciale che va ben oltre le tutele contrattuali; che gli stipendi sono in media circa il 30% più alti di una qualunque azienda metalmeccanica e spesso arrivano anche al doppio di quanto prevede il contratto nazionale.

Tutto questo forse anche perchè Bartoletti è stato operaio prima di essere imprenditore. Faceva l’assicuratore, poi rimase affascinato dal lavoro di un’officina meccanica di Firenze. Lasciò le assicurazioni e fu assunto a Calenzano come tornitore. Cinque anni e quindi la scommessa, fondare un’azienda tutta sua, la BB Mec: lui, un socio e un operaio all’inizio. Lavoravano con i torni recuperati in una discarica e rimessi a nuovo. Poi, piano piano, ecco le forniture alla Piaggio e alla Ducati e - nel 2000 - il salto in alto quando le grandi firme della moda si accorsero di questa aziendina gioiello e cominciarono a cercare la BB per accessori, bottoni, fibbie, cerniere, catenelle, ornamenti.

Tutta roba fatta con la cura e la manualità artigianale e destinata al lusso. L’abbraccio dei grandi della moda ha messo le ali all’impresa. In dodici anni i dipendenti (33% donne) sono passati da 2 a 240 - delle più varie nazionalità, quasi a disegnare un’azienda mappamondo - il fatturato è salito a 40 milioni e la BB assume anche nel pieno della crisi, 48 persone l’anno scorso (con 33 cessazioni), quando è cresciuta di circa il 50%. Anche il 2013 promette di finire in bellezza.

Ma non è carità quella che dispensa l’imprenditore con la stella nel cuore. "A chi gli chiede se non sia un’utopia mantenere la produttività impiegando malati, Bartoletti mostra il fatturato in continua crescita - scrive Veronesi - Chi è malato fa del suo meglio e molte volte supera i cosiddetti sani"

Così raccontano di un ex muratore che è oggi dirigente, di un ex pasticcere diventato responsabile della logistica. La busta paga è contrattata non di rado di persona, la sua porta è sempre aperta, chi merita viene promosso ma senza mai tradire il principio che "a parità di merito viene premiato chi ha più bisogno".

L’uomo con la stella nel cuore è riuscito nell’impresa forse più grande perché tra le mura della BB la bontà genera ‘profitto’. E lui, come se tutto questo fosse la normalità, va avanti e coltiva il suo grande sogno, riuscire un giorno ad avere un’azienda che impiega solo malati.

 

di Stefano Vetusti