Firenze, 3 ottobre 2013 - Parola d'ordine: combattere la dipendenza da gioco. Come? Col divieto di aprire sale vicino a scuole e centri di aggregazione; incentivi a chi rimuove slot machine e apparecchi dai propri locali; Irap maggiorata agli esercizi che invece li mantengono e stop alle pubblicita' che incitino al gioco d'azzardo: questi alcuni contenuti di una proposta di legge licenziata oggi all'unanimita' dalla commissione
sanita' del Consiglio regionale, presieduta da Marco Remaschi (Pd).

Il testo, riporta una nota del Consiglio, e' il frutto di un lungo lavoro che ha unificato ben quattro proposte di legge contro la ludopatia presentate dai consiglieri di Udc, Fdi, Piu' Toscana e Pd. Nel dettaglio la proposta prevede che sul territorio regionale sara' vietata l'apertura di sale da gioco in un raggio di 500 metri da istituti scolastici, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale e giovanile o altre strutture culturali, ricreative o sportive frequentate principalmente da giovani, e anche da strutture residenziali o semiresidenziali che operano in ambito sanitario o socio-assistenziale.

La Regione Toscana concedera' contributi agli esercizi commerciali e ai circoli che rimuoveranno dai locali gli apparecchi per il gioco, mentre chi li mantiene dovra' pagare un'Irap maggiorata dello 0,1%. Previsto inoltre il divieto di pubblicita' dei giochi con vincite in denaro quando c'e' incitamento al gioco, e i gestori di sale da gioco saranno tenuti ad esporre avvisi con i rischi connessi alla dipendenza da gioco.
Le Asl, d'accordo con i Comuni, dovranno organizzare corsi di formazione per personale delle sale da gioco ed esercenti ''finalizzati dalla prevenzione e riduzione degli eccessi del gioco patologico''. Infine sara' costituito un Osservatorio regionale sul fenomeno della dipendenza da gioco, che dovra' monitorare il fenomeno e promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione. La proposta di legge approdera' in aula nelle prossime settimane per l'approvazione definitiva.