Firenze, 25 settembre 2013 - ENTRO la fine di ottobre la tramvia avrà un nuovo socio. Impresa Spa cede infatti la sua quota, che pesa per circa il 13%, a nuovi soggetti. Questo di fatto elimina uno degli ostacoli principali all’apertura dei cantieri della Linea 2, più volte annunciata e mai avvenuta. A questo punto, se non ci saranno nuovi imprevisti, i lavori per realizzare la linea 2, da Peretola a piazza dell’Unità, dovrebbero scattare ai primi di febbraio. Prima del voto per il sindaco.

Ma andiamo per ordine. Perché Impresa Spa vende la sua quota nel consorzio di aziende che realizzerà la tramvia? Lo fa perché si vede costretta a farlo. La Cassa deposititi e prestiti, che insieme a Mps e Biis di Intesa San Paolo compone il pool di banche che finanziano l’opera (finanziamento già definito di 167 milioni di euro), ha chiesto a Impresa Spa di farsi da parte. Gli istituti di credito non vogliono tra i piedi un’impresa che si trova in amministrazione controllata dal 10 luglio, non intendono esporre il prestito a rischi eccessivi. E d’altra parte un’impresa che barcolla, o comunque naviga in regime di sorveglianza, non è un bel compagno di viaggio neanche per le altre imprese del pool né per gli enti locali — Palazzo Vecchio prima di tutto — che vogliono veder realizzati il prima possibile altri pezzi di tramvia (la linea 3, oltre alle 2).

OGGI dunque Impresa Spa invita pubblicamente chi è interessato a manifestare il proprio interesse per rilevare il suo 13% nella tramvia (o, per essere più precisi, la sua quota del 13% nella società Tram Spa, di cui fanno parte altri colossi come soci, a cominciare da Alstom, Ansaldo, le cooperative, Ratp, e altri). C’è una scadenza da rispettare: la vendita — che per Impresa si sostanzia nella cessione di un ramo d’azienda — deve avvenire entro il 30 ottobre. La prossima settimana Impresa Spa fornirà i dettagli e i dati utili a chi vorrà comprare la sua quota presentando l’offerta. Non c’è comunque una base d’asta. La procedura di aggiudicazione dovrebbe definirsi entro il 10 novembre. A quel punto l’operazione di finanziamento e la ‘convenzione’ pubblico-privati dovranno essere «riviste» inglobando il nuovo socio. Se tutto fila liscio, i cantieri della linea 2 dovrebbero aprire ai primi di febbraio anche se il passato suggerisce prudenza.

L’unica certezza in questa vicenda, dicono i bene informati, è che la tramvia è «bancabile», vale a dire la gestione garantisce agli istituti di credito la ‘remunerazione’ del prestito. La speranza quindi è che stavolta sia la volta buona, dopo che la tramvia ha dovuto prima affrontare le incertezze del mondo bancario per la crisi del 2008, poi quelle delle imprese che devono fare l’opera.
 

di Stefano Vetusti