Firenze, 16 agosto 2013 - Questa è la storia di N., che da giorni cerca di salvare un gattino intrappolato su un tetto, ma ricevendo aiuto da pochi.

"Buongiorno, sono le ore 3.20 del 15 agosto 2013, dopo vari e vani tentativi effettuati presso gli uffici e le associazioni preposte alla salvaguardia degli animali domestici,  mi rivolgo a voi per segnalarvi la seguente vicenda:
da ormai quattro giorni, incessantemente, durante il giorno e la notte, sui tetti di via Fillippo Brunetti dai civici dal 5 al 17, vi è un gatto in difficoltà che miagola poiché non riesce più a scendere”.


Il giorno 13 agosto 2013, dopo svariati tentativi telefonici, sono riuscita a contattare personale dell’E.N.P.A. (055 213296) il quale mi ha riferito che avrei dovuto attendere un altro giorno e che comunque il gatto avrebbe provveduto da sé a ritrovare la strada di casa, anche preso dai morsi della fame, e comunque loro non potevano fare nulla dicendomi di rivolgermi ai VV.FF.. Dimenticavo c’è da inserire anche un balzo di sette metri che il gatto potrebbe fare a dire di questa persona. Pensando che l’interlocutore avesse più dimestichezza ed esperienza nel settore rimanevo in attesa degli eventi.


Altra notte di passione con il continuo miagolio di questo povero gatto. Nella mattinata del 14 agosto 2013 ho ricontattato l’E.N.P.A. spiegandogli la situazione, l’interlocutore dopo aver preso il mio nominativo ed il mio numero di telefono, dopo poco, mi ricontattava dicendomi che loro non potevano intervenire e che mi sarei dovuta rivolgere ai VV.FF. (115).


Contattati quest’ultimi mi dicevano che loro non potevano intervenire sul tetto poiché ci potevano essere delle situazioni di criticità per l’operatore il quale non aveva comunque una zona ben circoscritta in cui lavorare, elargendo consigli su come intervenire del tipo procurarsi un’asse di legno per agevolare la discesa dell’animale.


A questo punto contattavo l’Ufficio dei Diritti degli Animali del Comune di Firenze  il cui interlocutore mi diceva di rivolgermi ai VV.FF. (già fatto) oppure all’Associazione A.M.A. - alla cui utenza risponde una segreteria telefonica.
Contattavo la A.S.L la quale mi rimandava alla citata Associazione.

 

Una mia amica, da me allertata, sempre nella giornata di ieri contattava dapprima i VV.FF. i quali riferivano che prima o poi il gatto sarebbe sceso, e poi la Polizia Municipale che gli diceva di rivolgersi ai VV.FF..Risultato il gatto è ancora sul tetto in attesa che qualcuno possa aiutarlo a scendere da quel tetto che scotta.


Quanti giorni ancora il gatto potrà resistere a queste temperature estive senza acqua né cibo? Dobbiamo sperare che qualche supereroe dei fumetti salga sul tetto e salvi il povero gatto? Che si trovi un’asse di legno lunga dieci metri? Oppure paracadutare qualcuno sul tetto? Se il gatto è impaurito mi dite voi dove trova il coraggio di scendere?"

Quante belle parole e quanti spot pubblicitari troverete sui siti di queste associazioni animaliste…e poi abbiamo il coraggio di parlare di animali abbandonati? Facciamo una seria riflessione sull’argomento e non meravigliamoci sull’indifferenza che ci circonda. Un miagolio di aiuto che nessuno ascolta…

La lettrice ci informa che nella mattinata di giovedì sono intervenuti i vigili del fuoco. Purtroppo il gatto, estremamente impaurito, è scappato andandosi a nascondere chissà dove rendendo inutile ogni tentativo degli operatori intervenuti con la piattaforma aerea. Nella circostanza sul tetto è stata lasciata una ciotolina con dei croccantini.