di EMANUELE BALDI


Firenze, 29 luglio 2013 - TRAMVIA, riproviamoci. La linea 2 è ancora ferma al palo ma presto il ‘cantierone’ del tracciato Peretola-Libertà potrebbe partire mettendo fine ad un’agonia fatta di veleni politici, accuse, aziende in ginocchio e ritardi da conteggiare ormai con la calcolatrice. Quando? I tempi sono ancora incerti, di sicuro ci sarà da aspettare l’autunno anche perché una partenza a settembre andrebbe a coincidere con il maxievento del mondiale di ciclismo e la città non sarebbe in grado di sostenere il peso di nuovi lavori in giorni già delicati per la circolazione.


AD OGNI MODO il neoassessore alla mobilità Filippo Bonaccorsi è piuttosto fiducioso. “E’ evidente — premette — che per il Comune il ritardo nella partenza dei lavori ha rappresentato una gran seccatura, ma tutto è dipeso dalle aziende che si cedevano il contratto e via via e poi non erano in grado di far partire i cantieri». «Oggi — sottolinea il responsabile della mobilità — abbiamo un’ottima commissaria liquidatrice che sta aspettando il decreto di liquidazione». Poi si dovrebbe iniziare a lavorare per davvero ma con un punto fermo: «Vogliamo ben valutare che quando partiranno i lavori ci siano 150 operai in azione dal lunedì al sabato, non uno che si fuma una sigaretta. Perché, o questi lavori partono come sono partiti quelli per il Maggio nuovo, dove abbiamo visto cose che in genere si vedono a Dubai con la bellezza di 340 operai al lavoro contemporaneamente, oppure non esiste che massacriamo la vita dei cittadini».
 

Il messaggio è fin troppo chiaro: andiamo avanti con quella che l’ex vicesindaco Giuseppe Matulli chiamava la “cura del ferro” a patto che non si ripetano gli errori del passato. Lo stillicidio dei cantieri della Linea 1 finora, l’unica finora attiva (e tra l’altro assai prolifica: “abbiamo un milione e duecentomila passeggeri l’anno”), non sarebbe più tollerabile. In viale Talenti decine di negozi furono costretti a tirar giù la saracinesca stremati dai lavori infiniti e dai disagi che si moltiplicavano giorno dopo giorno.
C’È INFINE un punto da chiarire: Quali sono stati i danni di tipo economico per il Comune? La risposta è semplice: il sistema è stato immaginato negli anni duemila è il project financing con i privati che investono per la costruzione dell’opera e recuperano poi con i soldi incassati dalla vendita dei biglietti.
 

OGNI ANNO di ritardo è un anno di ritardo per i privati per riprendersi i soldi investiti. Il Comune di Firenze all’interno della partita è soltanto il concedente di Tram spa, persona giuridica ben distinta, che ha contratti di gestione e costruzione con le aziende».