Firenze, 14 luglio 2013 - FINALMENTE nella scalcinata, e senza più personalità da tempo, piazza della Repubblica c’è qualcosa che lascia traccia. E’ stata inaugurata da poco “Piazza dei libri”, iniziativa meritoria delle case editrici Mandragora e Clichy. Fino a metà settembre il tendone , a pochi metri dalle saracinesche abbassate e dalle vetrine polverose della defunta Edison, ospiterà libri e un salotto letterario.

 

E’ una buona notizia. Certo, ma in fondo c’è ben poco da sorridere: si tratta di un temporary store, un negozio temporaneo come se i libri fossero vestitini sopra il ginocchio o scarpe con la zeppa colorata in voga quest’estate. Firenze ora deve accontentarsi di un tendone per ridare forma al fantasma,estivo, della Edison. E’ vero là sotto ci sono tante buone idee e l’abnegazione (con cospicui investimenti) di un imprenditore illuminato come Mario Curia (che sta tentando, altrove, di trovare un tetto stabile all’ex Edison) ma sempre di qualcosa di provvisorio, molto provvisorio, si tratta. Il problema, come abbiamo più volte sottolineato, del conciliare mercato e cultura è diventato a Firenze e non solo (stessa sorte a Milano per esempio) un problemone. Caro affitti e concorrenza hanno sfrattato insegne storiche o quanto meno rappresentative. In più recenti sentenze hanno cancellato la tutela di vincoli nei locali del centro. (...)
 

 

E la realtà è questa: persa la battaglia della Edison nonostante la mobilitazione popolare (e chiuse da tempo la Marzocco, la libreria del Porcellino e la Seeber di via Tornabuoni per ricordare altre defunte) Firenze si rende ben conto che la nuova “Piazza dei libri “ è sicuramente benvenuta, ma comunque è una pillola dall’effetto placebo. Rimane la ricerca, difficile peraltro, di soluzioni più radicali ed efficaci. Insomma si allevia per ora solo un malessere che va affrontato, anche e soprattutto da Palazzo Vecchio, in maniera strutturale con qualche idea brillante alla quale il nostro sindaco ci ha abituati. E’ vero, come ha detto Renzi all’inaugurazione, che non si può costringere un imprenditore a restare aperto, ma si possono aiutare quelli che vogliono tirare su ogni mattina le saracinesca di una libreria operando ad esempio sul fisco locale. In ultimo sorge spontanea una domanda: come mai Effe.com (che fa capo a Feltrinelli ) proprietaria dei locali ex Edison, ancora non ha avuto il garbo, come si dice a Firenze, di rendere note le sue intenzioni? Firenze e i fiorentini meritano ed esigono rispetto. Buona domenica.