Perugia, 20 giugno 2013  - «NON HO PIÙ RISORSE per combattere quest’ingiustizia, non voglio mollare solo per questioni finanziarie». {{WIKILINK}}Raffaele Sollecito {{/WIKILINK}}lancia una raccolta fondi su Facebook per affrontare il processo-bis sull’omicidio della studentessa inglese {{WIKILINK}}Meredith Kercher{{/WIKILINK}}, assassinata nel casolare di via della Pergola il primo novembre 2007.

Sembrava fatta con l’assoluzione in appello, dopo la condanna in primo grado a 25 anni di reclusione, ma la Cassazione ha riaperto la partita. Nuovo processo, nuovi costi per l’ingegnere di Giovinazzo. La sentenza degli ermellini ha rappresentato un brutto colpo. In tutti i sensi. Compreso quello economico. Così, attraverso la richiesta d’aiuto pubblicata sul proprio profilo del social-network, da qui ad ottobre Sollecito spera di raccimolare fondi per pagare consulenti e legali.

«La situazione è dura per me — è il testo del messaggio — sono molto preoccupato e non sono in grado di assumere esperti e pagare i compensi dei miei avvocati». Il «post» è scritto in inglese. Sollecito chiede dunque un contributo economico tramite la piattaforma web di reperimento fondi ‘GoFundMe’. L’obiettivo è raggiungere il mezzo milione di dollari, per ora ne ha raggrenellati soli 600. Per supportare questo progetto Sollecito ha anche aperto un sezione sul suo sito personale, intitolata «Come aiutarlo».

«TANTE PERSONE sostengono la famiglia di Raffaele e molte di esse vorrebbero contattarla per chiedere se possono contribuire alle spese della sua difesa. Questo sito è anche un modo per poter essere vicini alla famiglia, che accetterà con gratitudine le libere offerte. Il link per PayPal — si legge nel sito — è stato istituito appositamente per coloro che desiderano aiutarli».

SOTTO IL SUO «POST» in bacheca sono in molti ad aver risposto, prevalentemente in lingua inglese. Tra questi c’è chi gli suggerisce al pugliese di espatriare, di chiedere asilo politico in un altro Paese. E lui stesso, ad un certo punto, scrive: «Tanto non mi ascolti … Guede è l’unico colpevole».

Un altro gli risponde: «Insisti nell’affermare che Guede è il solo colpevole, ma se così fosse che pretesto avrebbero avuto i giudici a riaprire la storia? Vorrei tanto parlare con te e guardarti negli occhi, solo così potrò capire se mi dici il vero. Non abbiamo mai avuto occasione di incontrarci. Ne sarei felice Raffaele».