Firenze, 13 giugno 2013 - Un cittadino somalo si è suicidato lanciandosi nel vuoto a Firenze da uno stabile occupato abusivamente. Secondo il presidente della comunità somala fiorentina {{WIKILINK}}Osman Gaal {{/WIKILINK}}alcuni degli occupanti avrebbero detto che il suo connazionale era molto amareggiato per aver ricevuto un diniego alla sua richiesta di asilo politico. In realtà era stata accolta la richiesta di asilo. Lo si e' appreso dalla questura di Pisa.

L'uomo era arrivato in Italia nell'estate 2011 e, giunto a Pisa, aveva formulato la domanda di asilo mentre, insieme ad alcuni connazionali era stato ospitato in un centro della Croce rossa italiana. La sua domanda era stata poi accolta dalla commissione territoriale. L'ok gli era stato notificato circa un mese fa e il 23 maggio aveva chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno.

L'uomo si chiamava Mohamud Mohamed Guled e aveva circa di 31 anni ed era in Italia da nove mesi senza riuscire ad ottenere i documenti per il permesso di soggiorno. Secondo i racconti degli altri occupanti del palazzo, alloggiava da circa tre mesi nello stabile occupato, in via Slataper alla immediata periferia nord della città.

Le persone che vivevano con lui hanno raccontato che negli ultimi cinque giorni ''aveva perso la testa, parlava da solo e non riusciva a dormire''.

Sul caso è intervenuto anche il ministro dell'integrazione Cecile Kyenge.  ''Dobbiamo chiedere scusa a tutte le persone a cui non siamo riusciti a dare risposte, e' una responsabilita' di tutti noi'', ha detto il ministro commentando il suicidio dell'uomo.

Il trentunenne si è gettato nel cortile interno del palazzo: il corpo è rimasto a terra a lungo perché le circa 50 persone che si trovano nello stabile volevano che il corpo non fosse rimosso fino all'arrivo del presidente della comunità somala. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

E intanto, come si legge in una nota, la Comunità delle Piagge invita tutta la cittadinanza questa sera alle 22.30 in via Slataper - zona Romito, davanti al palazzo occupato dove si è ucciso il giovane somalo. "Sarà un presidio di rabbia, dolore, preghiera, silenzio - dicono dalle Piagge - Un presidio per testimoniare la nostra vicinanza alla comunità somala e a quanti in questa città e in questo paese non trovano nessuna risposta di accoglienza vera. I pensieri dei presenti saranno raccolti in un quaderno che verrà consegnato all'amministrazione.

Ornella De Zordo e Adriana Alberici hanno commentato l'accaduto :"La morte per suicidio del giovane somalo in via Slataper è devastante per tutti noi e deve far aprire una volta per tutte gli occhi a una città che si celebra come civile, democratica, operatrice di pace, ma che per troppi aspetti non lo è. Si è gettato nel cortile del palazzo in cui viveva da occupante senza prospettiva alcuna di una vita accettabile, in cui poter costruire un futuro degno di questa parola. Forse è stato troppo pesante il fardello che si portava dietro dalle guerre di casa sua, forse troppo vuoto il vuoto che ha trovato qui nella ricca Europa".

Il {{WIKILINK}}Movimento di lotta per la casa {{/WIKILINK}}ha espresso profondo rammarico per la tragedia di Mohamud Mohamed Guled affermando: "Sono anni che decine e decine di rifugiati somali, etiopi ed eritrei con l’appoggio del movimento di lotta per la casa provano a denunciare una situazione di quotidiana lesione dei diritti umani più elementari. Come sempre si aspetta che accada qualcosa di tremendo, come quello che è successo oggi in cui qualcuno ha deciso che non ce la è faceva più. Quello che vogliamo dire però a chi parlerà di suicidio di una persona instabile è che si tratta di un omicidio, un omicidio di stato".