Firenze, 13 giugno 2013 - LA 2 E LA 3 sono due linee di {{WIKILINK}}tramvia{{/WIKILINK}} che hanno deragliato prima ancora di partire. Ma il sindaco non si dà per vinto. E a costo di rivedere il tracciato e la ditta costruttrice, assicura che prima della fine della legislatura riuscirà a tagliare il nastro al cantiere di una nuova linea cittadina.

Poco importa se la famosa prima pietra della tramvia 2 era già stata posata — e ormai sepolta — proprio da Renzi un anno e mezzo fa nei pressi di Peretola. Ora il sindaco rilancia con una super linea 2 che ha l’ambizione di correre da Sud-Est a Nord-Ovest Nord e di collegare il Polo scientifico di Sesto Fiorentino fino a Bagno a Ripoli. Ossia l’idea è quella di prolungare il progetto di altri sette chilometri, con la novità che per almeno tremila metri si correrà nel sottosuolo. Un lungo tunnel sotterraneo che dovrebbe attraversare la città partendo dalla futura stazione dell’Alta Velocità firmata dall’architetto Foster e arrivare fin nei pressi del Lungarno della Zecca: partirebbe dalla stazione di Santa Maria Novella per fermarsi in piazza della Repubblica e proseguire fino al Lungarno Pecori Giraldi. Qui la tramvia risalirebbe in superficie, attraverserebbe l’Arno per continuare in via Gian Paolo Orsini, raggiungere viale Europa e arrivare poi a Bagno a Ripoli. Lo studio di fattibilità è già stato realizzato alcuni anni fa e le previsioni dicono che a conti fatti la spesa per il tratto nel sottosuolo non sarebbe molto più alta rispetto al tracciato in superficie: la linea 1 è costata infatti 40 milioni a chilometro, in sotterranea costerebbe fra i 45 e i 50. I tecnici spiegano che in superficie si rischia di spendere un sacco di soldi per i ripristini delle sedi stradali, per gli espropri, lo spostamento delle reti dei servizi, la sistemazione di eventuali giardini che attraversi.

C’è comunque chi si chiede se tutti questi cambiamenti non ritarderanno ulteriormente l’avvio del cantiere, che sembra finito da tempo su un binario morto.

Ma {{WIKILINK}}Matteo Renzi {{/WIKILINK}}scommette che no, stavolta il progetto non si fermerà. E anche se dovesse essere l’ultima cosa da sindaco, promette che farà almeno partire la seconda linea della tramvia. Di completarla non se ne parla nemmeno, ma di dare il via ai lavori questo sì.

Lo ha ribadito ai suoi assessori anche nel corso della giunta fiume che si è svolta ieri fino a tarda sera.
L’obiettivo dichiarato è arrivare alla campagna elettorale del 2014, quando forse si ripresenterà per la riconquista di Palazzo Vecchio, con i lavori avviati. Sui tempi della linea 3 — che dovrebbe collegare Careggi-Stazione — non si pronuncia, anche se il finanziamento dell’opera è comunque già incluso nel lotto della 2.

A BLOCCARE i lavori una volta tanto non è la mancanza di finanziamenti pubblici, quanto l’assenza di una ditta che deve fare i lavori. Fallita la Baldassini e Tognozzi che doveva realizzare l’opera, l’appalto è passato a Impresa spa, che però ha chiesto alle banche la ristrutturazione del debito ed è in attesa di capire se finanziariamente è sempre in grado di proseguire l’impegno. La soluzione potrebbe essere la cessione del ramo d’azienda che riguarda la costruzione delle linee della tramvia a un un’altra ditta, operazione che potrebbe avvenire con la supervisione e l’autorizzazione di un giudice. Ma per adesso la pratica non si sblocca.

di Olga Mugnaini