Firenze, 12 giugno 2013 - Mauro, Silvia e la pula di farro


“Babbo, tagliati la barba e impara a usare il pc”. Era il 2004 e quelle parole, dette da un figlio adolescente, erano quasi una frustata. Così Mauro Migli, da nomade del commercio, oggi, a 54 anni, è diventato un vero e proprio esperto del web marketing. Realizza anche video tutorial per chi vuole aprire un negozio online.
Dieci anni passati insieme alla moglie Silvia Bertolucci girando da ambulante in lungo e in largo per l'Italia, con ogni tempo e in ogni stagione. All'inizio c'era anche il passeggino per il figlio. Partivano da Tavarnelle Val di Pesa. Sempre loro, il furgone e il banchino con le pietre dure, dall'Elba al Chianti.

“Una vita divertente all'inizio, quando si è giovani. Poi – confessa Silvia senza girarci troppo intorno – diventa sempre più dura. Quando arrivò la crisi, abbiamo deciso di reagire, prima che la crisi mangiasse noi. Ci serviva un'idea. Vidi in un negozio dei cuscini fatti con la pula di farro e mi dissi: li potrei fare anche io”.
In casa Bertolucci sono tutti sarti e anche Silvia è cresciuta tra tessuti e fili. Uno sguardo con Mauro che stava facendo i primi passi nell'informatica spronato dal figlio e il gioco era fatto. Insieme decisero di buttarsi nella nuova avventura: la vendita on line di prodotti artigianali fatti su misura. Ora possono dire di averci guadagnato in tutti i sensi.

“In stile di vita, ma anche economicamente. Abbiamo una tranquillità che prima non avevamo”.
Molto coraggio, un po' di fortuna ma, guardando al passato, non è stata una scelta fatta ad occhi chiusi.  “Per prima cosa abbiamo individuato una nicchia di persone con particolari esigenze e poi abbiamo tentato di soddisfarle. Nel nostro caso – racconta Silvia –  erano neo-mamme alla ricerca di cuscini adatti all'allattamento”.

Ora producono oggetti su misura: dai poggia-polso per  mouse ai materassi. Hanno un blog con diecimila visite annue, vendono su E-bay e Amazon in Italia e all'estero, infine hanno un negozio, ovviamente virtuale, su Blomming. “Il nostro segreto? Ci raccontiamo passo dopo passo. Abbiamo creato una comunità e la gente non vede l'ora di entrarvi”. Secondo Mauro non basta avere un sito e fermarsi lì.
“Quello è come un biglietto da visita che, lasciato sulla scrivania, raccoglie solo polvere”.
E non serve nemmeno riempire gli account Facebook e Twitter di messaggi pubblicitari “perché la gente si stufa presto e invece vorrebbe essere ascoltata”. Il segreto di Mauro è tenere il blog aggiornato, scrivere direttamente ai clienti e renderli partecipi della propria attività quotidiana, al di là della produzione del cuscini. “Internet è la vecchia piazza di paese, dove si nascondono delle vere miniere d'oro, basta essere pionieri e buttarsi”.

 

L'antico viale di Elena e Francesca


La crisi, i figli, il lavoro che non c'è. Elena Bonchi e Francesca Bianchi, mamme di  31 anni e  vecchie amiche di scuola di Scandicci, hanno seguito il cuore. Realizzare i capi di abbigliamento che avrebbero voluto comprare. Magliette con  stampe e colorazioni particolari, infradito e zeppe in sughero e iuta ricamata.
Non sono sarte improvvisate, ma il mondo della moda lo conoscono bene. Elena ha lavorato per anni nel ricamificio di famiglia. Francesca, laureata in cultura e stilismo della moda, è stata impiegata da Sasch e Champion. Poi per tutte e due è arrivato il desiderio di mettersi in proprio. Cuciono a casa e non hanno orari. “Quando c'è la passione, lavori di sera e nei fine settimana – osserva Elena – tanto una volta messi i bambini a letto, siamo libere”.

Per la vendita hanno scelto la via per loro più facile e, soprattutto, la più economica.
“Ho creato un sito con Weebly - racconta Francesca -. Come ho fatto? Da sola, perché quando ti devi rimboccare le maniche, l'abilità ti viene fuori”.  Su internet Elena e Francesca hanno avuto un riscontro immediato dei loro prodotti e possono venderli a prezzi più contenuti rispetto al negozio.  Oldboulevard.com è nato nel marzo del 2013, ancora le due titolari hanno un magazzino ristretto e mettono in rete i pezzi disponibili, ma puntano soprattutto sulle ordinazioni. “Facciamo anche capi su misura – precisa Francesca – siamo contente di poter avere un contatto diretto con il cliente, perché usare la tecnologia va bene, ma deve avere un volto umano”.


Le fotografie di Alessandro

“A 26 anni in Olanda ero considerato vecchio, qui a trenta mi vedono ancora come un bambino”. Alessandro Michelazzi, triestino trapiantato a Firenze da otto anni, ha realizzato il suo sogno. Vive insegnando la materia che più ama, la fotografia.
“E' nato tutto per caso, quando ero all'estero per uno stage, tornato qui volevo trasmettere quel che avevo imparato e adesso da tre anni è il mio lavoro”. Ha creato un sito non spendendo un euro, ha messo la voce in giro attraverso Facebook  che avrebbe fatto corsi di fotografia, e in men che non si dica si è trovato dietro una cattedra.
 

“La mamma è preoccupata perché teme che mi coltivi la concorrenza in casa, ma il nemico non è chi ha la mia stessa passione”.  Alessandro non è un professore di vecchio stampo, è giovane, ama l'informatica, dei suoi alunni spesso è amico e qualche volta anche collaboratore. Infine mette tutto in rete sul sito www.pixelsquare.it.  “Condividiamo le foto e i commenti dall'aula passano alla rete”.

Alessandro ha imparato a stare bene attento ai numeri: quante volte una foto è stata condivisa, quanti likes e quanti retweets ha ricevuto. All'inizio erano dati nuovi anche per Alessandro, che ha iniziato a studiare fotografia dieci anni fa quando i social networks ancora non esistevano. Eppure ormai è diventato espertissimo a coniugare il web alla sua professione. Ma come in tutte le cose ci può sempre essere il rovescio della medaglia. Oggi esistono infatti infinite applicazioni che fanno passare foto di principianti come veri e propri scatti d'autore. “Le nuove tecnologie in questo senso un po' le temo, ma bisogna sempre accettare le nuove sfide”. Tra poco arriva la pausa estiva, i suoi allievi andranno in vacanza e Alessandro ha già la testa immersa in nuovi progetti, fotografie virtuali, video e immagini con tecniche imparate in Olanda e rielaborate all'ombra del cupolone. Tre esperienze preziose e vincenti confermate dai dati. A fine 2012 e nel primo semestre del 2013, “l'unico segnale economico positivo è quello della rete”, spiega Fabio Masini, responsabile delle categorie economiche di Confartigianato On line. “Siamo oltre il 15 per cento di incremento per le vendite in tutti i settori, tanto per i mercati esteri che per quello interno”.  Ma spingere piccoli imprenditori o artigiani alla vendita su internet non è così facile come potrebbe sembrare. In molti, rimangono diffidenti e quasi temono le nuove tecnologie.  Basta pensare che la posta elettronica certificata, uno strumento che permette di snellire le comunicazioni tra pubblica amministrazione  e imprese, è ancora poco familiare ai lavoratori italiani. Dal primo luglio ogni azienda, anche se  intestata a una sola persona,  dovrà avere una pec. In Toscana ne è sprovvisto quasi il 90 percento delle ditte individuali.